attuale tra il brasiliano Cicinho e la Roma. Il caso è esploso domenica pomeriggio quando il difensore, appresa da Ranieri la notizia che non sarebbe stato nemmeno tra i diciotto che dovevano affrontare il Bari, ha preferito abbandonare l’Olimpico e seguire la partita da casa e non dalla tribuna.

Dalla Roma minimizzano, fanno sapere che non si tratta assolutamente di un "caso" e che anzi sarebbe strano che un giocatore del calibro di Cicinho accettasse la tribuna

senza battere ciglio, ma Cicinho ha già dimostrato in passato di soffrire la mancanza di fiducia da parte dello staff tecnico.

Era arrivato dal Real Madrid nell’estate del 2007 per fare il titolare ma, anche per colpa di alcuni infortuni, non è mai stato la prima scelta di LucianoSpalletti. Col tecnico toscano, anzi, ha avuto spesso delle "divergenze": l’episodio più clamoroso alla vigilia della Supercoppa

dello scorso anno (quella persa ai rigori con l’Inter), quando Spalletti decise di non convocarlo dopo uno screzio avuto in allenamento il giorno prima della gara.

Con l’arrivo di Ranieri le cose non sono cambiate molto, anche se c’è da dire che Cicinho è partito con l’handicap a causa dell’infortunio ai legamenti che lo ha tenuto fuori per la prima parte della stagione. Ora che sta bene però la situazione non è cambiata e se Ranieri continua a preferirgli non solo Motta e Cassetti ma addirittura Burdisso, è difficile che cambierà. Cicinho non è contento e sembra difficile immaginare un suo futuro ancora in giallorosso ma la società non tollera, e non lo farà in futuro, gesti plateali come quello di domenica pomeriggio.

Oggi pomeriggio alla ripresa degli allenamenti è molto probabile, conoscendo il modo in cui lavora, che Montali parli col giocatore (magari insieme a Ranieri) per evitare che episodi come quello di domenica accadano di nuovo. Sembra escluso che la società possa multare il giocatore, che però non dovrà più

cadere in "tentazione" ma rispettare le regole del gruppo.