La penna degli Altri 20/11/2009 09:12

Occhio Roma. Questo Bari è una cassaforte

Più cattivi Nel giorno in cui par­la il manager di Pavlyuchenko («Pradè era a Londra per capi­re la situazione: l’affare Roma è fattibile) irrompe Mirko Vuci­nic: «Il guaio è che siamo trop­po buoni. Lo so — racconta al­l’ultimo numero della Rivista Romanista —, ho sbagliato tan­ti gol, qualcuno facilissimo, ma dall’esterno sembrano sempre tutti facili». Però non ci sta a passare per fesso: «Perché do­vrei chiedere scusa come fece una volta famosa Petrini? Mica lo faccio apposta». Piuttosto, essendo un ragazzo di persona­lità, Vucinic fa la sua parte di leader. «Siamo in tanti in squa­dra, ci sono , , Mexes, pure Tonetto... Comun­que, io dico che ci serve più tiveria agonistica, a essere bra­vi ragazzi si fanno meno risulta­ti » .

Diesel Pure a segnare pochi gol o a subirne troppi. Mirko Vuci­nic è l’uomo giusto per questa sfida. Sarà lui l’apriscatole do­menica, del resto è più pronto degli altri: avrà bisogno di un giro di ricognizione, Me­nez probabilmente partirà dal­la panchina, Baptista chissà se riuscirà a strappare a Ranieri più di due minuti. E poi Mirko ha preso il via: si è sbloccato col , ha bissato con l’In­ter, ha concesso il tris con la Bielorussia. Tre partite e tre gol: Mirko è partito e non si fer­ma più, come un diesel. «Ranie­ri mi fa sentire importante — racconta —, anche se mi è di­spiaciuto che sia andato via Spalletti». Certo, con Zeman sa­rebbe vero amore. «Non capi­sco perché sia rimasto fuori dal giro». E invece purtroppo si è capito benissimo. Comunque, per restituire il sorriso a tutti i romanisti, lui ha intenzione di giocare qui sempre, tutta la vi­ta. «Me ne andrò dalla Roma so­lo se e quando mi cacceranno». Contenti?

Non solo grinta Con Ranieri Vu­cinic si intende perché final­mente può giocare da seconda punta, il ruolo che preferisce. è un totem là davanti, fa le sponde, tira fiondate, ma so­prattutto apre lunghi corridoi dove Mirko o Menez o Perrotta dalla trequarti devono inserir­si, colpire e possibilmente af­fondare l’avversaria. Verticaliz­zazioni, incroci, tagli, Ranieri studia le mosse. Ma ecco, colpire è il termine più giu­sto: senza pietà, alla pri­ma occasione, Bonuc­ci e Ranocchia ne con­cederanno almeno una! Insomma, la Ro­ma dovrà essere cinica, come Ranieri la vuole dal primo giorno del re­sto: «Meno spettacola­re, ma più cinica. Più co­perta dietro, ugual­mente concreta da­vanti ». Finora, non è che la squadra lo abbia ascoltato proprio attenta­mente. «Però il carattere, quel­lo sì». Buona, ma se si arrab­bia... Basterà con il Bari? E so­prattutto reggerà da qui a Nata­le, quando la Roma vorrà ritro­varsi un pochino più vicina a quella zona che ser­ve al club per sopravvivere?