La penna degli Altri 30/11/2009 09:26

Ma Ranieri frena: «C’è molto da fare»



Vucinic è stato decisivo. Ha fir­mato il gol del pareggio e ha for­nito l’assist per il raddoppio di Perrotta. Ranieri lo ha difeso dal­la critiche quando le cose per il montenegrino non andavano be­ne:

«I giocatori bravi sono impor­tanti, danno qualcosa in più. For­se alcuni non hanno continuità, sta all’allenatore capire i momen­ti ed eventualmente cambiarli. Prima Vucinic andava supporta­to per fargli raggiungere la condi­zione, quando ci regala queste perle va benissimo. Quando hai giocatori come lui ti devi sempre aspettare qualche magia. Ha di­sputato una gara notevole. Gol, assist, spirito di sacrificio. E’ que­sto quello che voglio da tutti» .



Tre punti importanti per la clas­sifica, ma Ranieri frena l’entusia­smo:

« Dobbiamo lavorare tanto, andiamo avanti così, ma ci sono dei meccanismi che non sono an­cora ben registrati. Ancora incon­triamo difficoltà nella fase difen­siva e continuiamo a concedere gol che sono evitabilissimi » .

Un aspetto che Ranieri deve miglio­rare ancora: «Visto che prendia­mo sempre gol non è difficile indi­viduare il nostro punto debole, non ci vuole la palla di cristallo » .

Guai a volare alto. Ranieri vie­ne dalla scuola di Mazzone: «Non possiamo sognare perchè non sento ancora la squadra che vo­glio io. Non mi piace illudere i ti­fosi, solo lavorando possiamo ri­portare la Roma nelle posizioni che le competono. Con il mio ar­rivo è cambiata la mentalità. L’ho detto ai giocatori, mi interessa lo spirito, prima del risultato. E ho aggiunto che contro l’Atalanta se abbiamo più tecnica dobbiamo sfruttarla solo dopo aver lottato. Ho cercato di dare autostima ai giocatori e di farli lottare. Perchè questa è la prima cosa che chie­de il tifoso » .



La va peggio di quando c’era Ranieri in panchina. Non raccoglie l’assist: «
Io sono l’alle­natore della Roma e penso solo alla Roma. Dico che solo l’Inter può perdere lo scudetto. E basta. Sono contento della prestazione dei ragazzi, non era facile venire a vincere qui. Volevamo dimo­strare che siamo in un buon mo­mento. Mi è piaciuto lo spirito di reazione e il carattere della squa­dra » .

Un riferimento alla Juven­tus lo fa. Quando parla dei portie­ri: «Questo è un ruolo particolare, il deve sentire la fiducia dei compagni, dell’allenatore e dei tifosi. Anche alla quando è tornato Buffon ci ha messo tem­po a ritrovare la forma e alla fine ho pagato io...» .



Ha insistito con una Roma of­fensiva. Ancora di più rispetto al­l’esperimento attuato con il Bari. In difesa c’era un esterno che spingeva come Motta e nel finale ha inserito Baptista al posto di Perrotta, finendo come aveva co­minciato, con tre attaccanti: «Da­vanti abbiamo giocatori impor­tanti, che hanno qualità. Quando stanno bene è giusto puntare su di loro » .



La difesa continua a prendere gol. Nonostante ieri avesse tutti i giocatori a disposizione: « Non è una questione di uomini, ma di attenzione. L’azione del gol del­l’Atalanta era sorella delle occa­sioni che abbiamo concesso al Bari...» .



E ora sotto con il derby, questo conosciuto: « L’ho vissuto da gio­catore nella Primavera e nella De Martino. E’ una bellissima emo­zione, una partita a sè, non c’en­tra niente il campionato. E’ una stracittadina piena di fascino, ma ora pensiamo al Basilea. Non lo dico per “schermareil derby, mi sarebbe piaciuto pensare subito alla Lazio, ma in Europa League se perdiamo siamo fuori, per noi è importante vincere e andare avanti. Il derby è una partita spe­ciale, c’è lo sfottò prima, dopo e durante. La Lazio che sembra in crisi mi preoccupa, non esiste classifica, il derby fa storia a sè, lo abbiamo visto nella stracittadi­na di Genova, con il che ha vinto pur non essendo favorito. Nel derby si creano motivazioni straordinarie » .