La penna degli Altri 22/11/2009 11:40

Il sogno di Jeremy si avvererà

«Sta facendo bene», detto da Ranieri, è più di un complimento, visto che al suo arrivo gli aveva concesso solo i primi quarantacinque minuti con il Basilea, lasciandolo fuori con Siena, , Palermo e Catania. Proprio prima di Catania la discussione con l’allenatore: Menez voltò le spalle a Ranieri, dirigendosi in palestra dopo i ripetuti richiami a maggiore impegno nell’allenamento. Claudio il Comprensivo (in questo caso) capì che stava rischiando di perdere un talento puro e «lo difese davanti ai microfoni («è bene che stia in gruppo»), lo convocò, ma lo spedì in tribuna. Prima della sosta Menez giocò solo il secondo tempo contro il Cska Sofia e non venne convocato con il per problemi fisici. Quindici giorni di allenamento hanno portato consiglio a Jeremy che contro il Milan a San Siro ha spaccato in due la partita, segnando e mettendo in crisi da solo la difesa rossonera.



Senza Rosetti la vittoria sarebbe stata tutta sua. Da Milano il francese ha preso fiducia, tanto da presentarsi sul dischetto contro il Fulham: la respinta di Schwarzer lo ha caricato invece di abbatterlo e nell’ultimo quarto d’ora di Londra ha provato a segnare in ogni modo. Ancora un problema muscolare lo ha frenato con il Livorno e lo ha escluso a Udine. La rivincita è arrivata con il , propiziando il gol vittoria di Perrotta. Ranieri gli ha dato ancora fiducia a Milano e lui ha tenuto in ansia da solo l’Inter - che lo ha malmenato - donando a Vucinic il pallone che ogni attaccante vorrebbe. Purtroppo il montenegrino dei gol facili non sa che farsene. Dalla tribuna a titolare fisso, Menez ha scalato le gerarchie di Ranieri e con e il loro mix di fantasia e concretezza hanno puntato il Bari. Ventura e Almiron li temono: «Dobbiamo limitarli, se sono in giornata possono farci male».