La penna degli Altri 28/11/2009 10:52

Il ballo di Simone

Perrotta è uno da inserimento, non da cross. Lo abbiamo capito un po’ tutti con il tempo. Dicevamo, non un fedelissimo di Spalletti. Perrotta è titolare sempre, con qualsiasi allenatore. A Roma è dal 2004, ha giocato titolare sia con Voeller, sia con Del Neri, sia con Sella e Conti. Per non parlare poi di Marcello Lippi, che per tutto il Mondiale del 2006 lo ha spostato a destra, a sinistra e al centro, sempre con risultati soddisfacenti. Claudio Ranieri questo lo ha capito, è stato lui a chiederne la conferma. Perrotta sarebbe andato via a parametro zero il prossimo anno, andando a guadagnare tanto di più, magari all’estero. Anche la scorsa estate stava per essere ceduto, poi ci si è messo il brutto infortunio muscolare subito a Riscone. E’ stato fermo più di due mesi, poi si è ripreso bene e lo vediamo.

L’attuale allenatore ha detto alla società di bloccarlo, di non lasciarlo partire. E così è stato: il rinnovo fatto in quattro e quattr’otto lo dimostra. Un contratto piccolo piccolo, scadenza giugno 2011, con la promessa non scritta di rinnovare di un altro anno. Perrotta è stato ben felice. Roma è diventata la sua à, lui che, calabrese, è molto attaccato alla sua terra e non la cambierebbe con niente al mondo. E’ nato ad Ashton, ma di inglese ha nulla. Un tipo orgoglioso, generoso. Nello spogliatoio è uno dei leader.

Adora per le sua qualità tecniche, non lo ha mai nascosto. Domenica il suo gesto di mettersi le mani davanti agli occhi dopo il terzo gol del capitano, la dice lunga del rapporto tra i due. Quando vede certe giocate, Simone continua a stupirsi, lui che è consapevole di non poter arrivare a tanto. Perrotta è molto attaccato alla maglia, è uno che non vuole mai tirarsi indietro. Domani a Bergamo ad esempio vorrebbe giocare, anche se è diffidato e quindi sotto rischio di saltare il derby. Ranieri a lui rinuncia quasi mai. Lo mette a sinistra, trequartista come lo reinventò Spalletti, ora a destra al posto di Taddei, ora terzino, punta. Simone vive all’Axa, non è uno che ama la mondanità. Sta sempre con la moglie Lorena e il piccolo Francesco. Poco prima di Natale arriverà il secondo figlio, un altro maschio.

vuole giocare, a Trigoria lo frenano. Oggi la decisione. Ma è difficile che possa giocare. Un dubbio doppio: Juan o Burdisso al centro della difesa, Motta o Burdisso a destra. Mercato: Il Bayern scarica Toni, lui si propone alla Roma ma guadagna tanto. A Trigoria ci pensano. Acquisto facile facile, ma costoso: 3 milioni la richiesta per sei mesi, meno di 2 l’offerta. Oggi, ore 14.30, al , il primo derby che conta (dopo i due vinti dalla Roma nei tornei Wojtyla e Franco Sensi), andrà in scena nel campionato Primavera. La squadra di Alberto arriva alla gara più sentita della stagione con il favore dei pronostici alla luce di un ruolino di marcia quasi perfetto: primato in classifica nel gruppo C a +8 dai cugini, frutto di 8 vittorie e un pari, per un totale di 23 gol realizzati (10 dei quali equamente divisi fra Zamblera e Pettinari) e nessuno subito. In casa Lazio, terza in classifica, ancora out Perpetuini (altrimenti in campo Sevieri) da registrare il ritorno di Cavanda. In avanti Sesena dovrebbe puntare sul tridente Sciamanna-Di Mario-Ricci.