La penna degli Altri 02/11/2009 09:07

Fischi per la vittoria


In questo clima di protesta, con sempre meno paganti sugli spalti (3.022 compresi quelli arrivati da ) e con l’arbitro Trefoloni (mal di schiena) sostituito in mattinata dal quarto uomo fiorentino Baracani, la partita non passa in secondo piano solo perché la sfida ha il significato, già all’undicesima giornata, di scontro diretto per la salvezza. Ranieri va sull’ovvio, considerata la lunga lista degli assenti:
è il rimpianto più grande, ma stavolta mancano anche
, Cassetti, Taddei e Burdisso, i primi tre squalificati, e l’argentino fuori per precauzione. Ancora il 4-4-2, con la miglior difesa del momento, fiducia a Doni in porta e linea a quattro con i terzini Motta e Riise recuperati anche perchè l’emergenza dietro è totale, centrali Mexes e Juan con il francese subito attento da capitano, con Pizarro che non sta benissimo a far coppia in mezzo con Brighi in ripresa, con Perrotta esterno a destra e Guberti confermato a sinistra, con Menez che parte qualche metro dietro a Vucinic, pronto sempre ad affiancare il compagno di reparto.


La Roma fa il suo, senza essere frenata dal vento contrario che si respira allo stadio per la contestazione permanente. Vucinic e Menez mostrano voglia e carattere. Attaccano in solitario o in tandem, Perrotta si butta in ogni spazio alle loro spalle, pur partendo dal lato, Guberti è scolastico ma almeno copre le avanzate di Riise, Pizarro sbaglia un discreto numero di passaggi e non c’è da meravigliarsi: il cileno non sta bene (gioca con un’infiltrazione) e soprattutto la palla scotta. Non è un caso che finisca sempre tra i suoi piedi, gli altri evitano di prendersi troppe responsabilità: solo Pizarro, appunto, davanti alla difesa, Vucinic, Menez e Perrotta quando c’è da accelerare in avanti. I due attaccanti vanno al tiro: il primo forte e centralmente per la respinta di Viviano, l’altro fuori dopo uno scambio proprio con l’incursore. Il 4-4-1-1 di Colomba concede campo e lascia varchi anche sui lati. I giallorossi non ne approfittano. Anzi pagano il primo errore. Pizarro cade, perdendo palla, mentre sta rovesciando l’azione. Mingazzini con mestiere ostacola il cileno e lancia subito in verticale per Di Vaio: traiettoria che Juan non legge. Il centravanti rossoblù, entrato in area, non conclude e sull’uscita di Doni, mette al centro per il facile tocco a porta vuota di Adailton al trentaduesimo per il vantaggio del . Aumentano i fischi per la Roma e i cori contro Rosella Sensi.


Il merito della Roma è di non crollare, a due punti dalla zona che scotta e con sempre meno rivali alle spalle in classifica. La firma del pari, dopo tre minuti, è del giocatore più discusso: Vucinic, 154 giorni dopo l’ultimo gol in campionato (trentottesima giornata dello scorso torneo contro il Torino all’Olimpico), fa centro. Solo davanti a Viviano non sbaglia. La palla entra nel flipper ed esce al momento e al posto giusti. Tira Riise, svirgola Mudingayi, mano involontaria di Perrotta, di Motta, deviazione di braccio di Raggi e finalmente Vucinic. Che l’Olimpico fischia comunque, pure per la rete dell’ 1 a 1. Il montenegrino, partendo da sinistra, salta gli avversari in sequenza e accentrandosi manda al tiro Motta che si inserisce a destra. Devia in angolo Lanna.


La ripresa inizia senza Juan, contrattura al polpaccio sinistro: ecco Andreolli. Menez accelera a sinistra, ma il piatto facile di Vucinic e debole e centrale. Pizarro cambia lato e lancia Menez a destra che, rientrando, supera Lanna e conclude di sinistro. Viviano si perde il pallone e Perrotta, tap in improvviso e di forza, realizza il 2 a 1 da tre punti. Ancora fischi. Vucinic ci prova di testa, bravo Viviano.Si ferma Motta per crampi, tocca a Cicinho. Con il terzino, aiutato a destra da Perrotta, entra pure Baptista per Menez. Applausi per il francese, fischi per la Bestia che corre meno di Vucinic che raccoglierà consensi sul traguardo, a partita vinta. Meglio tardi che mai. Come il suo primo gol stagionale in campionato.