La penna degli Altri 24/11/2009 09:40
Da soci ad avversari: a maggio la situazione è precipitata

28 maggio
Rosella, Silvia e Maria Cristina Sensi, accompagnate dal legale di famiglia Gianroberto Di Giovanni, vengono convocate dal dottor Paolo Fiorentino, numero due di Unicredit. La banca nella sostanza chiede garanzie per il rientro dal debito dopo il mancato pagamento della prima rata prevista (circa 130 milioni di euro). E' una sorta di ultimatum da parte dell'istituto creditizio.
30 maggio
La mossa della famiglia Sensi non si fa attendere: con un comunicato ufficiale Italpetroli rende noto di 'aver avviato contatti con Mediobanca' e 'di volersi avvalere della stessa per studiare le migliori modalità per gestire l'attuale situazio ne debitoria nei confronti del ceto bancario'.
16 settembre
Passo pesante di Unicredit che con un duplice atto depositato presso i tribunali di Grosseto e Civitavecchia pignora due alberghi di proprietà della famiglia Sensi, il Filippo II all'Argentario e il Sunbay Park Hotel a Civitavecchia.
3 novembre
L'avvocato Roberto Cappelli, consigliere di Italpetroli e rappresentante di Unicredit nella holding della famiglia Sensi si dimette dalla carica di consigliere. Le dimissioni di Cappelli fanno parte della strategia messa in atto da Unicredit e preannuncia altre azioni da parte dell'istituto di Piazza Cordusio nei confronti di Italpetroli.
4 novembre
Attraverso una nota diffusa da Adnkronos il gruppo Italpetroli fa sapere di voler «dimostrare presto che i pignoramenti dei due alberghi sono frutto di un'azione tanto illegittima quanto abusiva».
18 novembre
Unicredit cita in tribunale il gruppo Italpetroli per ottenere la nullità o l'annullamento del bilancio 2008 della holding della famiglia Sensi.
19 novembre
Con una conferenza stampa Rosella Sensi passa al contrattacco. «Italpetroli non è sull'orlo del fallimento, è ingiustificato l'atto di impugnare il bilancio » .
20 novembre
Rosella Sensi ribadisce radiofonicamente i concetti espressi il giorno precedente in conferenza stampa. « Non siamo un gruppo in liquidazione, la Roma è una società sana e solida » . Intanto secondo l'agenzia Adnkronos sarebbero stati respinti dal Tribunale di Roma sette richieste di decreto ingiuntivo fatte dall'istituto bancario.
21 novembre
Scende in campo, in via riservata, anche il Sindaco Alemanno che cerca di far sedere a un tavolo le due parti. Sempre attraverso Adnkronos si rende noto che « in base agli accordi con Unicredit i debiti Italpetroli non sono esigibili sino al primo gennaio 2011» . Inoltre viene ufficializzato che tutti e tredici i decreti ingiuntivi di Unicredit sono stati congelati dal Tribunale di Roma.