La penna degli Altri 10/11/2009 10:04
Ci sono uomini e uomini. Qualcuno prepari la valigia
domenica sera usciva con i tre punti. Bravo Ranieri, bene soprattutto la croce che ci portiamo dietro da tempo: la fase difensiva. Mexes ha comandato come ai vecchi tempi il reparto, insuperabile, duro, preciso, un muro. Cercavamo il gioco della Roma, qualcosa abbiamo trovato. Certo Vucinic ha segnato un goal, ma quello mangiato sul delizioso passaggio di Menez è la terza cosa grave della stagione. Dopo avere inzuccato alle spalle di Julio Cesar è andato ad abbracciare il suo fisioterapista. Quello era seduto, lui spesso non sta in piedi. Complicità dovuta
per ora. Il ragazzo sta comunque rientrando, da segnali di ripresa, ma un goal facile non lo segna neanche alla play-station. Questo ci manca ed è grave.
Mourinho alla fine si è lamentato dellarbitro. Ha ragione, non buttando fuori Muntari e soprattutto Tiago Motta,
evitandogli due scontatissime seconde ammonizioni, non gli ha permesso di fare prima i cambi che voleva. Lui quello fa, il gioco lInter non lo costruisce in campo ma con i soldi di casa Moratti, regaletti quotidiani al fratello da tenere lontano dallazienda di famiglia. Sono grossi, potenti e prepotenti, menano, fanno falli sistemateci e nessuno li butta fuori.. parole di Ranieri. Ha ragione. De Rossi, operato allo zigomo destro. Vierà ha finito la partita senza essere neanche sgridato. Ha ragione de che? Moratti, ha definito strane le dichiarazioni di Ranieri. Come dargli torto, il nostro allenatore è uno strano tipo. Si lamenta di cose scontate delle quali è assurdo anche parlare. Loro sono lInter, menano e rubano partite come cavolo gli pare. Punto. Che avete mai sentito un Orso bianco lamentarsi che al polo fa freddo? E così, lo sa e ci deve stare bene.
E un peccato, ma da San Siro non si riesce a uscire con i tre punti anche senza Rosetti. Ma va bene così, nessuno di noi avrebbe messo uno scudo su una Roma capace di farci sperare nei tre punti fino allultimo.
Se il piccolo Faty la buttava dentro, tornavamo tutti al vecchio e sano onanismo. Abbiamo raccolto molti dubbi e molte certezze. Sappiamo di avere un grande portiere (cè da chiedersi come non se ne fosse accorto Spalletti), ritrovato Mexes e soprattutto la certezza che Menez sarà il futuro della Roma. Io sono tra gli innamorati del francesino, sembra ancora debole nei modi, ma se Ranieri crederà in lui fino in fondo la Roma negli anni futuri potrà contare su un campione vero. Classe immensa, fare gambe e soprattutto carattere. Ieri
ha detto che sogna di poter giocare li davanti con Totti e Vucinic. Ha ragione. In un campionato mediocre fatto di pareggiotti, Ranieri deve osare. Tanto può cambiare solo in meglio. Mexes ritrovato, difesa a posto. Centrocampo con De Rossi, Pizzarro e Perrotta. Allora va ai tre la davanti. Questa Roma, per adesso, più di questo non ci può dare. Teniamoci stretta questa partitaccia di Milano, in una stagione dove non vedo altre soddisfazioni se non quelle di partite come questa. La squadra va rifondata e soprattutto tagliati i rami secchi che ne condizionano il rendimento.
Ci sono uomini che devono fare le valigie, altri che meritano di restare e proseguire il cammino. Ma è questo il punto. Camminare per andare dove, se non cè chi ti indica, la strada e il possibile punto darrivo. Domenica sera, io come molti di voi, ho ascoltato parlare Montali prima della partita. Prendere lautista, se mancano pullman e benzina a che serve? Aiutatemi a capire. La squadra cè, piccola, grande, a volte debole a volte capace di regalarci un sorriso. Tutto il resto latita, anzi fa danni, alcuni già irreparabili. Ma il bello del calcio è il momento, il goal che ti fa dimenticare tutto il resto. A San Siro, si è rivisto larcobaleno e questo a noi già basta e avanza per passare la settimana. Certo torniamo sempre al vecchio discorso. Se questa squadra avesse un centravanti, avremmo almeno cinque, se non sei punti in più e forse ieri uscivamo già con tre da Milano. Non cè chi raccoglie in area palle sporche o respinte corte del portiere. Contro lInter ne ho contate quattro, e sono certo che almeno una, il centravantaccio di turno lavrebbe messa dentro. Ma chissà se liberandoci di certa zavorra, la signora Sensi prima o poi si (e ci) faccia il regalo. Ho contato anche ventisei falli fatti dalla corazzata Moratti, contro i tredici nostri. Cambiate i dati e noi finivamo la partita in nove. La differenza, tra le tante è anche questa. Dunque non lamentiamoci e godiamoci la sosta. Una settimana con il simpatico Lippi ci farà rimpiangere anche Roma-Livorno.