La penna degli Altri 14/11/2009 12:29

Che bello Totti, Menez e Mirko tutti insieme

Sarebbe - si dice - una Roma eccessivamente a trazione anteriore che non sarebbe in grado di proteggere centrocampo e difesa nella fase di ripartenza degli avversari. Giusto; non ci vuole un genio del calcio per giungere a tale conclusione. Sembra ovvio, almeno basandoci sulla versione di Menez del tridente, che Vucinic non possa fare il centrocampista esterno. E’ vero che nel di Spalletti giostrava spesso e volentieri su quella fascia ma restava pur sempre un esterno d’attacco; per cui un suo eventuale impiego in un 4-4-2, pur ricoprendo il buon Mirko con diligenza quel ruolo, ne soffrirebbe non soltanto la fase di contenimento ma soprattutto il reparto avanzato del quale di fatto il montenegrino non farebbe più parte. Eppure... eppure in un 4-4-2 a rombo e con una leggera modifica rispetto ai desiderata di Menez secondo me si potrebbe tentare. vertice basso come sempre; Pizarro e Perrotta i due intermedi e Jeremy vertice alto dietro e Vucinic. Il francese ha già dimostrato, anche contro l’Inter, di poter essere decisivo in quel ruolo che a me ricorda tanto il primo . Quell’intuizione geniale con la quale ha messo Vucinic a tu per tu con Julio Cesar a S.Siro non vi ha forse ricordato una delle tante palle telecomandate con le quali il ci delizia da oltre tre lustri? Ma lui dice di essere una seconda punta. Ma perché , prima che Spalletti lo tramutasse per necessità in centravanti pensava di esserlo?

Certo le perplessità e gli interrogativi restano soprattutto per la fragilità fin qui manifestata dalla difesa giallorossa che mi sembra abbia comunque fatto registrare qualche progresso nelle ultime partite. Quanto si perderebbe nella fase difensiva rispetto a quello che si potrebbe guadagnare in quella offensiva? Ci fosse Zeman sulla panchina giallorossa non avrebbe dubbi ma c’è Ranieri che da quando è tornato a casa difficilmente avrà dormito sereno una sola notte impegnato com’è nella ricerca della sua difesa ideale. D’altronde il calcio non è matematica e (fortunatamente) le equazioni e i calcoli delle probabilità rappresentano esercizi inutili e spesso fallaci rispetto all’unico responso attendibile: quello del campo.

Il sottoscritto, che per fortuna della Roma non è il tecnico dei giallorossi, un tentativo lo azzarderebbe ovviamente potendo disporre di un organico nella pienezza del proprio potenziale “clinico” e atletico e se conosce un po’ il nostro Claudio è sicuro che ci sta già pensando. Nella carriera di un allenatore di calcio la

sorte è sempre stata una componente determinante e allora... buona fortuna Ranieri da Testaccio o per dirla nel nostro slang: «se po’ fa….se po’ fa!»