La penna degli Altri 21/11/2009 10:06

C'è solo un De Rossi

Come dimenticare, ad esempio, le accoglienze trionfali nei confronti di Maradona che, segnando con la mano contro l’Inghilterra, dichiarò che era stato Dio ad averlo aiutato, e che rubare agli inglesi era lecito, soprattutto dopo gli accadimenti della guerra per le isole Malvinas (o Falkland, come preferite). Ho visto tanti giocatori incazzarsi come bestie dopo aver subito un gol propiziato con un fallo di mano, ma non ricordo nessuno che, avuta l’opportunità, non ci abbia provato a proprio favore, pronto poi ad esultare per un gol disonesto che può far vincere una partita. Il caso di Thierry Henry sembra eclatante solo perché è l’ultimo della serie, e perché costerà un mondiale agli irlandesi del Trap, mentre consentirà alla Francia di partire per il Sudafrica. Il capitano dei bleu ha chiesto scusa ufficialmente… iI giorno dopo, ma sul momento, invece di confessare all’arbitro la sua malefatta, ha esultato come non aveva fatto mai, correndo a raccogliere l’ovazione del pubblico in delirio per la qualificazione ottenuta durante i tempi supplementari.

Alla faccia di uno come lui, testimonial dell’Unicef, che dovrebbe servire a tutto il mondo come esempio di correttezza! Di gol così ne abbiamo visti tanti, dalla storica mano di Silvio Piola (sempre contro l’Inghilterra) alla “parata” di Luciano Zauri in Lazio- che salvò i cuginastri dalla retrocessione grazie agli spergiuri del laziale che garantì all’arbitro Rosetti la sua assoluta innocenza. Uno solo, a mia memoria, non ha fatto questo, ma si è recato dall’arbitro ammettendo di aver segnato con la mano quando questi aveva già convalidato il gol: durante Roma-Messina (stagione 2005-06), con la squadra in vantaggio per una rete a zero (quindi, risultato aperto). Sapete come finì questo episodio? Col “tiepido” consenso dei romanisti (perché aveva messo a rischio l’esito della gara) e con la critica degli anti-romanisti che accusarono il giocatore di non essere stato troppo solerte nella sua ammissione (le squadre stavano tornando a metà campo per riprendere il gioco). Daniele era stato combattuto (cosa che non accade mai a chi ha l’opportunità di truffare) e poi aveva scelto la strada dell’onestà, a costo di mettere a rischio il risultato della partita. Perché allora queste critiche e questo livore da parte di tanta gente? Facile a spiegarsi.

Daniele e è considerato da tutti Capitan Futuro, colui, quindi, che prenderà il posto di , l’uomo che raffigura la Roma, la squadra che ha voluto rappresentare la Capitale, scegliendo di portare il nome ed i colori della à Eterna. Chi odia Roma odia , chi odia Roma odia . Per questo non mi stupisco quando, sempre più spesso, viene fischiato negli stadi del nostro campionato. L’avversione non nasce nei confronti dell’uomo (cosa mai si potrebbe obiettare su una persona così?) ma in ciò che rappresenta. Ecco perché tante ingiurie e tante offese non ci possono ferire. Perché sappiamo di poter essere, a ragione, molto orgogliosi di lui.