La penna degli Altri 03/11/2009 09:29
«Aiutate la Roma». Parola di Spalletti
Mister Peroni, dopo qualche settimana di silenzio trascorsa con la famiglia, un viaggetto a San Pietroburgo, uno prossimo in Inghilterra, nel tentativo di disintossiccarsi da quattro anni e un pezzo di Roma calcio, è tornato a parlare. Raccontando di Roma, Nazionale, Totti e Perrotta, Mourinho, campionato. Mister Peroni, se qualcuno ancora non lo avesse capito, è Luciano Spalletti: «Alla Roma ho dato tutto, ho ricevuto tanto. Ho fatto la scelta giusta. Era arrivato il momento che qualcun altro provasse a tirar fuori da questa Roma le sue enormi potenzialità. A me Roma e la Roma piacevano, continuo ad averle nel cuore. Il mio presidente è stato Franco Sensi, mi aiutò tantissimo, poi lo è stata anche la dottoressa Sensi. Tornare se la proprietà cambiasse? Non è questo il discorso. Ma se in futuro le nostro strade tornassero a incrociarsi, io sarei felice. Non voglio fare dichiarazioni sul fatto che io avrei abbandonato la nave, perché niente e nessuno potrà cancellare quello che ho vissuto con la Roma. Dico solo che tutti, compresi voi, dovete dare una mano alla Roma. Non è scritto da nessuna parte che il quarto monte ingaggi voglia dire arrivare sicuri nelle prime quattro. Ho letto anche che le dichiarazioni di Totti e Perrotta sul mio ciclo finito sono state interpretate come una rottura di rapporti. Non è vero. Ho sentito entrambi, come altri giocatori della Roma, dopo quelle parole. Con loro rimane un rapporto di amicizia e quando nello spogliatoio dissi che sarei andato via, erano tutti dispiaciuti» .
Mister Peroni ha anche parlato di Nazionale, facendo capire che un domani, chissà: «Per qualsiasi allenatore la nazionale è un sogno naturale, io mi sento pronto. Non mi permetto di dare consigli a Lippi, è il ct campione del mondo, il numero uno. Sul ritorno di Totti, decideranno loro, come è giusto che sia» . Mister Peroni il campionato e Mourinho: «Sette punti di vantaggio non sono pochi, ma il campionato è tuttaltro che finito. Ci sono una decina di squadre che possono puntare in alto, prima o dopo anche l'Inter attraverserà un periodo non felice. Resto convinto che attraverso il gioco sia più facile arrivare al risultato. Mourinho è un buon domatore (che dirà Mou? ndr), usa attenzione e tensione per consentire alle sue squadre di sfruttare gli episodi. Spesso negli scontri diretti gioca peggio, ma coglie quegli attimi e vince. In questo è il più bravo» .
Mister Peroni ha pure puntato il dito contro gli imbecilli della violenza: «Basta, non se ne può più. Bombe, agguati, minacce, è ora di smetterla. Lo sport è gioco, divertimento. Negli stadi italiani non portiamo più la nostra civiltà, siamo rimasti indietro a livello europeo. Il concetto di vittoria è esasperato, i giocatori sono persone non macchine. Non so se Capello abbia ragione, so però che io ho una grande determinazione, se abbiamo le intenzioni giuste si può combattere tutto questo» . Mister Peroni, infine, ha anticipato il suo futuro: «Più all'estero che in Italia. Sono andato a San Pietroburgo per vedere, capire. Valuterò la loro offerta» . Che accetterà, se non ne arriverà una più prestigiosa, estera o italiana.