La penna degli Altri 23/11/2009 12:41

“Continuate a dire che sono finito..."

Una ripartenza con i fiocchi, quella di . E non è la prima volta perché le fermate ai box dell’infermeria ne hanno accompagnato la carriera. L’ex scompare dalla pancia dell’Olimpico con uno scatto che sembra tracciare un confine invalicabile fra il campo e le cose della vita: ha imparato a dividere il mondo fra amici veri (pochi) e compagni di giochi, quelli in prima fila per la pacca sul numero dieci e, poi, la fuga quando qualcosa si mette di traverso. Troppo forte, per Francesco, è il rumore di quanti hanno aderito al partito che giudica un lusso per la famiglia Sensi l’avergli offerto un contratto fino ai 38 anni a 5 milioni di euro a stagione. «Scusate, ma devo andarmi ad operare...», è il sorriso amaro che sceglie per scherzare nel dopo gara prima di sgommare lontano. Il capitano giallorosso sa di aver risposto per l’ennesima volta sul campo, ma, adesso, va oltre perché quel «continuate pure a dire che sono finito» appare come un messaggio alla Roma dei «salotti» dove, così il capitano, «so che parlano male di me per poi venirmi a chiedere gadget, magliette e autografi».



esulta, lo fa indicando il piccolo Cristian che, dalla tribuna, saltella ad ogni gol del papà. La Roma si rimette in linea di galleggiamento e quasi soffoca il suo salvatore perché, spiega Ranieri, «quando in campo c’è Francesco i compagni si sentono più sereni». In tribuna c’è anche Ilary, la compagna del capitano che sogna «un viaggio in Sud Africa dove non siamo mai stati»: fosse per lei, il matrimonio -Lippi riprenderebbe come se dalla notte di Berlino ad oggi niente si fosse spezzato. La
Nazionale si aggroviglia sugli exit-poll per gli ultimi sei posti da assegnare. I sondaggi inseguono Cassano ed Amauri per un attacco dove, invece, la soluzione al rompicapo potrebbe essere di una semplicità disarmante consegnando la maglia numero dieci a se i colpi di ieri sono il preludio a settimane senza più sofferenze: il gruppo non farebbe una smorfia, l’ex è un campione del mondo. «Spero che Lippi me lo lasci. Sono egoista? No - ride Ranieri - Francesco serve a me».

Il pomeriggio ha raccontato di una Roma capace di aggredire l’avversario come non capitava da tempo. più Vucinic più Menez, è stata la rivoluzione voluta da Ranieri. Il Bari è naufragato sotto lo sguardo di undicimila tifosi pugliesi per colpa di un gioco, a tratti, fin troppo lezioso perché imperdonabili sono le occasioni sotto porta non concretizzate (solo l’autogol di Andreolli ha beffato un super Julio Sergio) da un gruppo che dovrà imparare dal viaggio a Roma l’arte dell’umiltà.