La penna degli Altri 18/10/2009 09:22

Vucinic, la rivoluzione d'ottobre



Il suo è un letargo all’incontrario. Ci è andato d’estate, il 30 luglio col Gand, comincia a stropicciarsi gli occhi per le luci a San Siro quando arrivano l’influenze e i tifosi si mettono le sciarpe anche dentro casa. D’altronde Mirko Vucinic continua a essere quell’albatros che con le ali da gigante non riesce a camminare. Un  attaccante all’incontrario, che segna i gol più pesanti che ci siano, ma che non ne fa manco uno da una ottantina di giorni, roba che si fa in tempo a farci il giro del mondo. In campionato addirittura si arriva ancora più indietro, l’ultimo giorno di maggio, l’ultima giornata di campionato, un centinaio di giorni fa. Siamo a tempi geologici. Si sbrinino i ghiacciai. Vucinic conosce l’abracadabra, ha l’antidoto ogni volta che gioca col Diavolo: è lui l’esorcista. Gliene ha fatti quattro con la Roma al Milan, oltre quello letale di due anni e dieci giorni fa, una doppietta al Dio degli inglesi - Beckham - che faceva il suo esordio italiano proprio da noi, e un altro splendido e geniale scudetto. C’è aria di Mirko Vucinic nell’aria. Lui che non è mai banale non lo nasconde, lo dichiara come fanno i giocatori di bridge.



«Sento che mi sbloccherò al Meazza». Ha dichiarato pure di avere una dedica pronta (per Pradè). Non è sfacciato, è convinto. Lui è l’esorcista, conosce l’antidoto e possiede un altro segreto per stasera, in questa notte dal sapore demoniaco. Si sente puzza di bruciato perché non c’è , ma è proprio questo l’inghippo della Magica: tutti quei gol qui sopra, tutti i gol d’ottobre, Mirko Vucinic li ha segnati proprio in assenza del capitano, il primo della serie - simbolicamente - sostituendolo. Speriamo che l’alternanza funzioni, e che continui. Tre anni fa vincemmo qua con un gol di (2-1, dopo la rabona libera tutti di Aquilani), due anni fa con la rete del montenegrino, l’anno scorso con la punizione di San Francesco. Contro il Diavolo proteggici