La penna degli Altri 06/10/2009 08:56
Unico
Tre parole, per dare un calcio alla sfortuna, agli infortuni che, da quel lontano 4 settembre del 2004 (gara col Foggia e prima rete in A), non lo hanno mai lasciato solo. Lui non si è mai nascosto e lavora da sempre per un obiettivo: «Voglio raggiungere e superare Roberto Baggio (205 le reti del divin codino, ndr.)».
«Con lui in campo gli schemi servono a poco. Col Napoli è stato un grande a rimanere in campo», ammette Ranieri. E la Roma questo lo sa bene: la squadra è legata a doppio nodo ai suoi colpi di genio (questanno ha già segnato 6 reti in campionato, tutte decisive), alle sue invenzioni, alla sua classe cristallina. Assolutamente Totti dipendente. Per questo linfortunio di domenica ha gelato un po tutti: lui in primis, i tifosi e il mister che sa bene quanto questa Roma non possa prescindere da Francesco.
Il professor Mariani, lortopedico da sempre chiamato a curare gli infortuni di Totti, ieri pomeriggio, poco dopo pranzo, ha controllato di nuovo il ginocchio del capitano: non cè stato versamento ed è stata confermata la diagnosi di ipertensione al tendine rotuleo. Dopodomani Checco sarà di nuovo a villa Stuart per lennesimo controllo e la fisioterapia, da lunedì prossimo dovrebbe tornare a correre e tutti si chiedono se la sosta per la nazionale sarà sufficiente al recupero del numero 10 giallorosso per la sfida di Milano col Milan tra 12 giorni. Lui fuori dalla clinica tranquillizza: «A San Siro voglio esserci». Già, il San Siro: uno stadio in cui Totti avrebbe potuto giocare (Berlusconi lo voleva dopo lEuropeo del cucchiaio) e in cui riesce ad esprimersi al meglio. Dodici le reti segnate allombra della Madonnina: un tappeto rosso di emozioni per un calciatore che non sarà mai come gli altri.