La penna degli Altri 05/10/2009 10:27

Totti, un allungo nella storia

Ecco perchè dalla è uscito uno striscione datato il giorno di Natale cioè il 27 settembre (Figlio e simbolo di questa à, imperituro esempio di vera romanità, auguri capitano). E durante, mai come stavolta, il suo coro è stato cantato così a lungo, quello di c'è solo un capitano, il primigenio - e bruttino - Tottigo. Un doppio ravvicinato modo per ricucire quella maglia ritirata. Sartoria dei sentimenti (forti all'inizio coi fiori depositati lì dove c'era chi non c'è più). Suonano allora un pò a vuoto le parole di Rosella ("Sa cosa penso di lui, lascio agli altri, quelli che lo hanno contestato, di parlare e giudicare"). Non ci sono gli altri. In questo tappeto rosso di emozioni, l'oro: i gol, soprattutto il secondo, così bello che la gamba s'è fatta male, come a dire: "basta così". Ipertensione, allungamento, per suggerire: "siamo oltre i limiti dell'umano". Che sia bionico è comprovato: ha ancora nella caviglia l'innesto che lo fa diventare Jeeg. A proposito. Quando il tempo si ferma è un deja-vù e ieri è stato proprio così: la maglia azzurra quasi da Empoli, il ginocchio come col Livorno, la corsa a Villa Stuart, lo squillo a Mariani, baleni di brutti ricordi. "Ho avuto paura", ha detto l'uomo che non ha avuto il coraggio di giocare. Ho avuto paura, ma continuerò a segnare". In rima, per la Roma. Lui pensa a Roberto Baggio, ma lassù c'è Silvio Piola, morto tredici anni fa: era un 4 ottobre. Si preparano ponti con l'immortalità con questo 2-1 al che nel 2001, se non c'erano Pecchia e Antonioli, sarebbe stato scudetto una settimana prima. Adesso sa appena un pò più su. Basterebbe allungarsi un pò. Un'iperestensione rotulea.