La penna degli Altri 05/10/2009 08:58

«Roma, la classifica ora è interessante E io non mi fermo»

oneroso quel contrat­to che la Roma gli ho promesso e non ha ancora ufficializzato. Fino alla scorsa setti­mana la società dice­va che c’era la priori­tà dello stadio da

ri­spettare, ma il pro­getto è stato presen­tato da una settima­na. Per la prima volta abbiamo sentito ar­gomentare i tifosi sull’opportunità di offrire un ingag­gio

così importante a un calciatore, anzi al calciatore più importante della storia della Roma. Bah.



Ancora , per il quale nessuno a Trigoria ha preso posizione dopo che i tifosi


della gli han­no ributtato la maglia lanciata co­me un gesto d’amore.


Ancora , con la schiena a pezzi, pronto a mettere la firma sul­la vittoria


contro il con una doppietta, con il secondo gol realiz­zato con la paura


dell’infortunio al ginocchio. Dopo gli accertamenti è risollevato, lascia Villa

Stuart al tramonto di questa bellissima do­menica d’ottobre rincuorato dopo la visita

del professor Mariani. Quan­do ci apre il finestrino della mac­china sorride: « Me la

sono vista brutta, ho avuto paura, tanta paura. Lo spavento aveva cancellato la gioia

per i due gol e per la vittoria. Ma ora sono felice».



BATIGOL - La partita si era messa male. Due sostituzioni per infortu­nio dopo venti

minuti e il pasticcio di che aveva messo in ginoc­chio la Roma. Ancora ,


che è salito a quota 184 in carriera, con il raddoppio del secondo tempo rea­lizzato

con un’autentica prodezza, per arrivare a raggiungere Batistu­ta al decimo posto

dell’Olimpo dei marcatori di tutti i tempi. « Ho raggiunto Gabriel, ma io non ho

alcuna intenzione di fermarmi. Soprattutto dopo questo scampato pericolo so che andrò

ancora avanti». Ancora , che saluta con un bacio in tribuna il figlio Cristian


all’usci­ta dal campo stremato alla fine del primo tempo. Cristian ha co­minciato da

pochi giorni la scuola calcio, ma in tribuna non rie­sce a stare fermo. Era appena

tornato al suo posto per ve­dere il gol del suo papà.



OBIETTIVO
- Sale a quota sei in cam­pionato, continua l’inseguimento Di Natale, in

una sfida made in Italy per la classifica dei cannonieri. «Lui è ancora davanti, ma ho ridot­to lo svantaggio. Il mio obiettivo è raggiungerlo» . Nella ripresa dopo pochi minuti ha sfiorato il palo su assist di Vucinic. Sarebbe

stato il raddoppio. Che è arrivato poco do­po, con una giocata semplicemente

straordinaria. Un pallone semplice, diventato una preziosissima azione da gol. Ma

quel tiro, scagliato con violenza e precisione, gli ha fatto sentire una fitta al

ginocchio, quel­lo operato nell’aprile 2008. L’esul­tanza soffocata, la

preoccupazione disegnata sui volti degli uomini in panchina, da Ranieri in giù. E’

sta­to in dubbio se rientrare, ci sono vo­luti otto minuti e una vistosa fascia­tura

per rimetterlo in campo, in condizioni menomate. Ranieri ave­va esaurito i tre cambi,

non poteva tirarsi indietro. E’ rimasto in cam­po fino alla fine, poi via di corsa a

Villa Stuart, con le dita incrociate, per gli accertamenti.

Alla fine, prima di tornare a casa, riesce a godersi la vittoria sul Napo­li,

mettendo fretta al dottor Pengue che aveva dimenticato i cellulari in clinica: «Era

troppo importante vin­cere e ce l’abbiamo fatta, anche se dopo lo svantaggio era

dura. Ma la squadra ha dimostrato carattere. Ora la classifica è un po’ più

inte­ressante. Adesso mi riposerò qual­che giorno e spero di recuperare il prima

possibile».