La penna degli Altri 10/10/2009 11:39

La cordata? Profuma di antico

fondatamente si vocifera? Una poesia. E se a far scoccare la scintilla tra questi e/o altri imprenditor romani e la famiglia Sensi fosse, come pare T plausibile, il nuovo stadio, con tutti i suoi annessi e i suoi connessi, giuro che non mi metterei davvero a sottilizzare. Attenti alle leggi, ma bando ai moralismi. Se Parigi valeva una messa, a maggior ragione la salvezza della Roma varrebbe (non per me che non ci andrei, si capisce, ma non è questo il punto) delle domeniche di calcio trascorse in capo al mondo, tra centri commerciali e ridenti villette a schiera.

Il problema (o almeno: il mio problema) è che già questa parola, cordata, ha, per noi romanisti di lungo corso, il profumo antico. A voler essere poetici, il pensiero A voler essere prosaici, il pensiero delle cose che sembrano essere sempre sul punto di materializzarsi e non si materializzano mai. Tanto meno in tempi di crisi. Tanto meno in tempi in cui, stadio o non stadio, con una società di calcio ci sono molti quattrini da mettere sul tavolo e poco o nulla da guadagnare. L’ultima cordata di cui si favoleggiò dalle nostre parti fu quella degli imprenditori romani

che avrebbe dovuto fronteggiare l’offensiva dei petrolieri russi per conquistare l’Amata: i cavalli cosacchi non si abbeverarono nelle fontane capitoline, ma la cordata si dileguò prima di prendere corpo. Ripeto. Spero vivamente di essere smentito. Ma nell’attesa mi tengo tutti i miei dubbi.