La penna degli Altri 30/10/2009 09:43

Il grande ottimismo del Presidente a libro paga

Uno: Claudio Ranieri, romano e romanista, è un valore aggiunto per un club che vanta una straordinaria tradizione nella produzione di fenomeni locali, nonché campioni del mondo; citazione conseguente per , per e anche per Bruno Conti, a questo punto ufficialmente in lizza per rimpiazzare lo squalificato Taddei contro il .

Due: la Roma, a dispetto delle molte difficoltà incontrate nella stagione scorsa (non una fallimentare gestione societaria, non scherziamo: il calendario oggi assillante, la fisicità stressante, la necessità di motivazioni e qualità del lavoro evidentemente diversi), si è qualificata felicemente per l’Europa League, "competizione rinnovata e più importante". Spiegato così lo strepitoso rendimento offerto dalla squadra contro Kosice, Basilea, Cska Sofia, Fulham.

Tre: la Roma è undicesima, seconda solo al Milan. Non guardate la classifica della serie A, imbecilli. Parliamo di Europa, dove negli ultimi cinque anni, appunto, solo il club degli amici Galliani e Berlusconi ha saputo fare meglio. In serie A, certo, siamo al 14° posto, ma - spiega con convinzione trascinante il presidente - "puntavamo a un consolidamento e lo abbiamo ottenuto, mutando gli effetti (chi non se ne è accorto?) di un campionato iniziato in modo disastroso".

Quattro, la ragione più importante: Spalletti aveva esaurito il suo ciclo ("i cicli si compiono e si rinnovano"), non poteva che andarsene. Lei, invece, il presidente a libro paga ("in tutte le società è previsto un emolumento per l’amministratore delegato"), non ha alcuna intenzione di dimettersi. Enorme sospiro di sollievo nella tifoseria giallorossa, che prima o poi, "facendo quadrato" come suggerisce il numero 1 della società che ha provveduto a dividerla, riuscirà a emarginare gli scalmanati che ormai contestano senza soluzione di continuità, ad esempio quelli che l’altra notte hanno insultato la squadra al rientro da Udine a Fiumicino. Quest’ultima cosa per la verità Rosella Sensi non l’ha detta, ha lasciato che ne parlassero i Carloni. Inevitabilmente entusiasti di questa Roma inarrestabile che, alla faccia di una classifica bugiarda (ma per fortuna solo in Italia), continua a mietere successi.