La penna degli Altri 30/10/2009 09:08

Crisi Capitale. La Sensi si tiene stretta la Roma



Dimissioni & rinnovi Insomma, quando tutto virerebbe verso la malinconia a tirare fuori gli artigli ci pensa il capo, cioè Rosella Sensi. E ai soci che chiedono le sue dimissioni da a.d. o quantomeno di rinunciare agli emolumenti (1,2 milioni lordi a stagione) risponde e fa rispondere dal suo staff: «Non mi dimetto e le retribuzioni (da amministratore, non da presidente, ndr) sono in linea se non inferiori alle responsabilità e con quanto avviene negli altri club». E per dare forza al suo rilancio mette sul piatto i freschi rinnovi di Pizarro ( 2013) e Perrotta (2011), rispettivamente per 3,2 e 3,1 milioni lordi. Non solo. Al massimo entro martedì arriverà anche quello di ( 2014), che passando dice: «Non vedo l’ora di tornare». L’obiettivo resta il match col Bari (22 novembre).



In corsa per tutto Un contrattacco in piena regola, tranne che sul fronte dello scomodo avvocato Cappelli di UniCredit (membro del Cda), visto che l’assemblea di Italpetroli, in programma oggi, è slittata a data da destinarsi. «In questi 15 mesi sono cambiate molte cose — dice la Sensi —. La volontà di Spalletti, nata dal convincimento di aver esaurito un percorso, non poteva che essere accettata.

In ogni caso la Roma è all’11˚ posto nella classifica Uefa, seconda in Italia solo al Milan. Abbiamo rafforzato la dirigenza in attesa di vedere ciò che si potrà fare per calciatori, ma c’è bisogno dell’appoggio del pubblico in una stagione che ancora ci consente di lottare su tre fronti. E poi abbiamo acceso il motore della stadio, aspettiamo che vada avanti il progetto».



Mercato E alle domande di azionisti la Sensi fa dire questo alla responsabile Mazzoleni: « Il mercato invernale sarà fatto a seconda delle opportunità e dei risultati, mentre per quello estivo, se non dovesse essere raggiunta la si terrà conto del livello delle competizione da disputare». Ergo: prima risultati, poi investimenti. E a chi sottolinea le voglie di scalata di Angelini, si replica: «Nonci risulta nessun interessamento». Prima dell’approvazione del bilancio e della nomina novennale di una nuova società di revisione (BDO), i titoli di coda sono su azioni legali avviate per chi «ha offeso la società provocando danni ambientali» e su possibili ricapitalizzazioni. Ovvero nuove soci che diano ossigeno. Sperando che passi la nottata.