La penna degli Altri 30/09/2009 17:38

Un'idea? Un progetto? Un'idea

Alla presenza delle istituzioni, della Roma tutta (dirigenti, giocatori, allenatori del settore giovanile), del presidente federale Abete, di Paolo Cento, di Giovanni Malagò e molti altri, la dottoressa Sensi, l’architetto Zavanella e altri “tecnici” hanno spiegato come sarà il . Che sarà intitolato, è l’unica cosa certa del progetto, a Franco Sensi. Emozionata per la realizzazione di un sogno che era stato del papà e prima ancora di Dino Viola, il Presidente legge un discorso e quando si entra in discorsi finanziari delega la dottoressa Mazzoleni, direttore pianificazione, controllo e affari societari. Non è stato detto quanto costerà lo stadio. «Dire quanto costa oggi - le parole della Mazzoleni - è fuorviante. Il costo comprende più elementi, e avrà un suo piano di sostenibilità economica. Servirà prima definire un quadro preciso della situazione per avere un’idea della possibilità finanziaria che occorrerà per il progetto. Ogni ipotesi ancora al vaglio dovrà tener conto dei ritorni possibili. Il Credito Sportivo si è interessato». Il nome del costruttore resta un mistero. «L’obiettivo della società è favorire anche le imprese locali. Dovranno essere fatti degli appalti». La posizione di Italpetroli, che ha un debito con le banche di circa mezzo miliardo di euro, non è considerato un problema, così come la possibile (probabile) ipoteca che Unicredit metterà sullo stadio finito, a parziale copertura del debito. «Italpetroli - conclude la Mazzoleni - non ha niente a che fare con As Roma, che non ha debiti con le banche. Lo stadio diventerà un asset, ma non sta a noi dire se e quando Unicredit metterà un’ipoteca». Gli fa eco la dottoressa Sensi. «Non ho ancora sottoposto il progetto all’attenzione di Unicredit ma non ho problemi a farlo. Lo stadio sarà di proprietà del club e non di altri soggetti, anche se a me sembra pleonastico specificarlo».

Scorrono le immagini del progetto, passa l’immagine del papà Franco, e gli occhi di Rosella brillano. «Mio padre - le sue parole - ha atteso tanto tempo, e con Dino Viola aveva messo lo stadio al

centro di un progetto. Il fatto che lo stadio sia dedicato a Franco Sensi rappresenta per la mia famiglia una cosa importate. Il calcio ha un ruolo sociale importante, noi abbiamo bisogno di stadi. La nostra scommessa è costruire un impanto per la famiglia, abbiamo la necessità di uno stadio che possa essere sfruttato prima

e dopo le gare in totale sicurezza. Parlo da vicepresidente di Lega, in Europa i club italiani giocano ad handicap, a causa della poca redditività dei nostri stadi. All’estero ci sono situazioni diversi». Il nuovo stadio però rischia di rimanere vuoto se non sarà affiancato da un progetto tecnico importante. «Noi vogliamo i campioni ma non possiamo dimenticare quello che hanno fatto i nostri giocatori. Ai tifosi chiedo di continuare a seguire questa squadra come sempre fanno, di stargli vicino. Abbiamo bisogno del loro supporto per migliorare con grande umiltà e lavorare tutti i giorni con determinazione e con amore per questa maglia».

COME SARA’ - A spiegare le caratteristiche dello stadio è colui che lo ha progettato. L’architetto Gino Zavanella, dello studio Gau Arena. «La capienza è di 55.000 posti, ma si può estendere fino a 60.000, divisi in due anelli. Il posto più lontano del secondo anello è a 68 metri, rispetto all’Olimpico che è a 92. Abbiamo pensato ad uno spazio unico dove la partita è l’evento clou, ma dove si potesse vivere tutta l’intera giornata. Uno stadio attivo 7 giorni su 7, siamo nello standard europeo. Le tribune sono vicinissime al campo. Siamo stati attenti alle norme sulla sicurezza, lo stadio è senza barriere architettoniche e si può evacuare in 5 minuti». Il modello di riferimento è quello inglese. «Proveremo a costruirlo senza divisioni tra settori. Saranno allestiti degli spazi dedicati alle famiglie, in particolare ai bambini. Le aree dei media sono tecnologicamente avanzate, ci sarà inoltre un museo della Roma da inserire nei tour della à. La struttura è formata da due Led e da una pelle in zinco titanio, resistente agli agenti atmosferici. La copertura ha dei pannelli fotovoltaici, lo stadio sarà ventilato e sarà irradiato il manto erboso. Sarà il primo stadio ecosostenibile. Questo stadio vive all’interno ed all’esterno, spenti i riflettori continuerà a rendere servizi alla gente per tutta la settimana». La vera novità sono i tempi di realizzazione, ridotti rispetto alle aspettative, una volta che l’iter burocratico sarà ultimato. «Ci vorranno 24-26 mesi per la costruzione effettiva; i tempi burocratici non so quantificarli, però». La zona sarà quella di cui si era già parlato. «Lo stadio sarà sull’Aurelia, 500 metri sulla destra dopo il Grande Raccordo Anulare, uscendo da Roma. Verrà costruito su un’area di 130 ettari, di proprietà del Gruppo Scarpellini».