La penna degli Altri 04/09/2009 14:49

Unicredit, segnali di apertura ad Angelini



IL PRESSING - Un no comment, quello del dottor Profumo, relativo a tutte le indiscrezioni uscite nelle ultime ore a proposito del rientro del debito, indiscrezioni che avvaloravano in maniera perentoria l’intenzione della banca di piazza Cordusio, di pressare in maniera sempre più forte la famiglia Sensi per la restituzione del debito. Un no comment che, di fatto, non smentisce nulla, anzi, anche perché se il dottor Profumo avesse voluto smentire, non avrebbe avuto motivo per non farlo.

ANGELINI - La situazione, dunque, è arrivata a un altro angolo importante di questa storia. Stavolta c’è anche la ribadita volontà del dottor Francesco Angelini, numero uno di un colosso farmaceutico che fattura due miliardi di euro all’anno, spendendo in pubblicità 200 milioni ogni dodici mesi ( più o meno il cinquanta per cento del debito di Italpetroli), di provare la scalata alla Roma, un sogno che coltiva da tempo da romano e da grandissimo tifoso romanista, «un tifoso furioso quando segue le partite della Roma» dicono le persone più vicine all’imprenditore.



I CONTATTI - Unicredit, ci sembra in maniera molto chiara e non smentita dal dottor Profumo, ha fatto trapelare una concreta apertura a trattare, ritenendo anche congrue, per l’inizio di una trattativa, le cifre che l’imprenditore romano aveva ufficializzato in un’intervista rilasciata a questo giornale, 130 milioni per il 67% di proprietà della famiglia Sensi, più la successiva e obbligatoria Opa per un totale di circa 220 milioni (cifre che sono trattabili). In effetti da qualche giorno sono iniziati i contatti tra le parti, i consulenti finanziari di Unicredit e del gruppo Angelini hanno cominciato a discutere (tra l’altro alcuni dei consulenti so­no in comune) di numeri.