La penna degli Altri 01/09/2009 09:13
Spalletti, è finita. Ranieri alla Roma
Cominciamo dalla fine, dalle due magie di Diego che aprono la crisi, irreversibile, di un allenatore e di una famiglia. «Non so se ho ancora lentusiasmo per guidare la squadra»; e, ancora: «Ho le mie responsabilità, il gruppo non ha sostanza e non combatte in campo...», sono le verità di Spalletti dopo il ko bianconero di domenica sera sbattuto in faccia. Tradotto: caos, tifoseria in rivolta e la convinzione delle parti in causa che continuare un rapporto già logoro da tempo non avrebbe più senso. La situazione precipita nella notte della disfatta, i vertici si inseguono, cè la questione economica da sistemare, ma non solo perché Ranieri, il sostituto scelto dalla proprietà capitolina per restituire sorriso allambiente, ha un contenzioso in corso con il suo ex club. La soluzione è servita non appena il legale scelto dallex condottiero della Juve chiede ai bianconeri un incontro a tempo di record (le parti si vedranno in queste ore) per stringersi la mano, abbassare le proprie richieste e consentire, così, al proprio assistito di firmare altrove smarcandosi dallattuale contratto.
Ranieri si libererà nella giornata di oggi, giusto in tempo per imboccare la strada di Villa Pacelli e ascoltare il progetto di una Roma che continua a navigare a vista. La fumata bianca appare come la conseguenza logica per due volontà che si incontrano. Un matrimonio annunciato già quando sullex tecnico bianconero si addensavano le nubi più cupe e che deve la sua consacrazione proprio alle invenzioni di quel giocatore, Diego, che Ranieri aveva sognato per la sua Juve e che, adesso, gli restituisce il palcoscenico.
La giostra degli allenatori conosce il primo verdetto. Spalletti saluta la Capitale dopo unavventura lunga quattro stagioni e due partite e con ancora due anni di contratto. «Se è una questione di soldi ve li lascio sul tavolo...», raccontò il tecnico toscano prima della fine dello scorso capionato sotto il tiro incrociato della piazza. Oggi, nel momento dei saluti, la questione economica sarà la variante decisiva perché la Roma non può permettersi di versare 2 milioni di euro netti (il doppio per il club considerate le tasse) ad un dipendente per tenerlo ai box.
La soluzione più indolore per i protagonisti è quella che parla di una buonauscita che il club di Trigoria concorderà con un allenatore ormai in rotta di collisione anche con il gruppo, Totti su tutti. Secondo Radio mercato il tecnico di Certaldo acconsentirebbe al passo daddio perché sulle sue tracce ci sarebbero i russi dello Zenit San Pietroburgo, pronti a ricoprirlo doro tanto da non far pesare a Spalletti la rinuncia ad una parte dello stipendio.
La Roma volta pagina e lo fa scegliendo lallenatore che meglio conosce gli umori della città giallorossa. Ranieri si libererà dalla Juve con un accordo veloce e sereno (il tecnico romano aveva ancora un anno di contratto con i bianconeri), la stessa Juve che, grazie ai colpi alla brasiliana, ne ha affrettato il rientro nel grande calcio. «Non mi seguono più...», ripeteva Spalletti ad ogni contatto con taccuini e microfoni, lamentando un mercato bloccato anche per gli affari a costo zero come Cruz, attaccante inseguito dallallenatore e finito a corte Lotito a parametro zero. A Ranieri il compito di risollevare classifica e morale.