La penna degli Altri 03/09/2009 10:01

Il primo discorso alla squadra: "Seguitemi, raggiungeremo ottimi risultati"



IN PIEDI - Subito dopo Ranieri ha indicato alla squadra il ruo­lo dei suoi collaboratori. E ha fatto un breve discorso intro­duttivo. Parole determinate ma morbide. Niente a che vedere con lo sfogo stile Al Pacino (dal film Ogni ma­ledetta domenica) dei tempi della crisi juven­tina.

«La Roma non può stare a zero punti - ha detto Ranieri - e io sono venuto qui per ripor­tarla nella sua giusta posizione. Seguitemi, la­voriamo duro insieme e raggiungeremo degli ottimi risultati» . Impegno. Su questo punto l’al­lenatore ha lasciato capire di essere intransi­gente.

«Due anni fa giocavate il calcio più bel­lo d’Italia e tra i migliori d’Europa - ha conti­nuato - significa che la qualità c’è. Io sono di­verso da Spalletti, ma possiamo fare grandi cose» . I giocatori hanno ascoltato in silenzio. E nonostante un pizzico di malinconia per la se­parazione da Spalletti, hanno avuto una buona impressione del nuovo arrivato.



DUE ALLENAMENTI - Anche nel lavoro sul cam­po, nelle prime due sedute da tecnico della Ro­ma, Ranieri ha insistito molto sulle motivazioni e sulla concentrazione. Ha urlato spesso all’indi­rizzo dei giocatori, interrompendo più volte l’al­lenamento tattico per spiegare l’atteggiamento che pretende dalla squadra: «Voglio vedere no­me e cognome sul passaggio, non date la palla tanto per darla» . E ancora «Ragazzi, qualità!» oppure «Vi voglio aggressivi ma rispettosi» e così via.



L’AMBIENTE - Insomma: Ranie­ri è sembrato già a suo agio nel mondo Roma. Anche se l’acco­glienza dei tifosi, una cinquan­tina fuori dai cancelli di Trigo­ria, è stata tiepida. Non è colpa sua naturalmente, dipende dal momento molto difficile della società e della squadra. E’ stato invece esposto il solito striscione ( «Rosella vattene» ) oltre a una scritta sul muro di cinta del centro sporti­vo ( «Se ne vanno i giocatori, se ne vanno gli al­lenatori, ma tu quando te ne vai?» ) che è stata

presto cancellata.

DONI MEGLIO -

La buona notizia dal campo è che Doni ha ricominciato a correre. Le sue condizioni sono in lento miglioramento anche se è impossibile immaginare la Roma con il suo titolare prima di un mese. Sta me­glio anche che si è allenato insieme con Artur e Julio Sergio: potrebbe debuttare con­tro la alla quarta giornata. Da valu­tare invece Brighi e Okaka, che lavorano a par­te. Guarito infine Andreolli: si è allenato con il gruppo.



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«La Roma conta più di tutto»

Juan: Mi dispiace per Spalletti ma ora dobbiamo reagire subito

di Roberto Maida

ROMA - Una frase che viene da lontano, una frase per disintegrare le voci: «C’è prima la Roma» . Lo dicesse , sarebbe quasi una banalità. Sarebbe come dire che l’acqua è bagnata. Ma detto da un calciatore che ha rifiutato di gio­care contro la Ju­ventus e poi ha rag­giunto la sua nazio­nale per giocare Brasile-Argentina, fa effetto. Sentite Juan, allora, intervi­stato da Sky nel riti­ro di Teresopolis:


«Mi dispiace che sia andato via Spalletti. Mi dispiace per lui e mi dispiace per noi, che abbiamo perso una partita impor­tante e il nostro allenatore. Ora pe­rò vogliamo riprenderci subito per­ché la Roma è più importante di tutto» . Chiaro no? Juan assicura: io non mi tiro indietro, nonostante quello che la gente pensa. Juan prova a dare tutto per il Brasile, che dopo aver affrontato gli argen­tini mercoledì ha in programma l’altro impegno mondiale contro il Cile, poi torna e si mette a disposi­zione di Ranieri per ricostituire la coppia d’acciaio con Mexes. Una coppia che in due anni i romanisti hanno visto abbastanza raramente.

34 MINUTI - In questa stagione, cominciata in forte ritardo per l’in­fortunio subìto nella Confedera­tions Cup contro l’Italia, Juan deve ancora ingranare. Spalletti lo ave­va messo dentro per la prima vol­ta giovedì scorso, al minuto 56 del­l’allenamento di Europa League contro il Kosice. Ma poi è stato co­stretto ad incassare il suo no in oc­casione della partita della vita, quella che ha portato al­l’uragano. Juan non si sentiva ancora pronto ed è andato in panchina.

L’ALTRO - Non si sentiva pronto, ed è andato addirittura in tribuna, pure Julio Baptista, il secondo e ultimo brasiliano della Roma in ritiro con il Brasile. Lui con il suo club non ha ancora gio­ nemmeno un minuto in questa estate difficile. Però ha giocato in Estonia nell’amichevole del Brasi­le a Ferragosto. E si è fatto arruo­lare serenamente dal ct Dunga per la doppia sfida di qualificazioni che attende la nazionale più bella del mondo. Anche Baptista dedica un pensiero, un po’ fosco per la ve­rità, alla Roma: «Abbiamo perso le due partite contro
e Juven­tus. E’ sempre complicato comin­ciare così una stagione» . Con il suo contributo, da Siena in poi, maga­ri le cose andranno meglio.



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SETTEMBRE CALDO

Società: pressing Unicredit Passi avanti con Angelini

di Guido D’Ubaldo

ROMA - Settembre potrà essere un mese importante per il dossier Italpetroli, da tempo sul tavolo dei vertici di Unicredit. Secondo le agenzie Adnkronos e Ra­diocor sta per iniziare il pressing dell’istituto di cre­dito sulla famiglia Sensi per il rientro del debito di Italpetroli, che ammonta a 277 milioni, solo nei con­fronti della banca di piazza Cordusio, che ieri ha la­sciato trapelare a vari livel­li di voler « ricorrere a tutti gli strumen­ti che la leg­ge consente di utilizzare in casi del genere» .

L’azione della banca non riguar­derebbe la società di calcio, per la quale comunque Unicredit augura un rilancio, che consenta di « uscire dall’at­tuale fase di immobilismo» . Alla banca, che pone gran­de attenzione alle sorti di A.S.Roma, «nella consape­volezza che attraversa una fase delicata » interessa che la squadra di calcio non si depauperi. L’istituto di credito conta di muover­si in tempi brevi su altri as­set di Italpetroli, per que­sto il mese di settembre può essere considerato molto importante.

La strategia sarà quella di non aggravare la società di calcio, bensì metterla in sicurezza. Quindi le prossi­me mosse, che riguarde­ranno qualsiasi azione giu­diziale prevista in questi casi per il rientro del credi­to, dalla quale la banca non potrà più astenersi, saran­no volte a tutelare la Roma, verso la quale Unicredit userà particolare cautela. Unicredit potrebbe rivol­gersi al tribunale per ga­rantirsi con gli altri asset di Italpetroli, ad esclusione della società di calcio. I vertici dell’istituto di cre­dito sono fiduciosi riguar­do una soluzione per il fu­turo della Roma. E consi­derano Angelini, che ha manifestato il suo interes­se, un imprenditore credi­bile.

Ora si tratta di capire quali saranno le azioni formali finalizzate al rientro del credito. La banca potreb­be fare un’in­giunzione di pagamento, di sicuro sem­bra orientata a passare alle vie di fatto. La Roma sarà preservata, la famiglia Sen­si ha ancora mano l ibera per decidere se vendere o no. E Mediobanca svolge ancora la funzione di scu­do. La situazione potrebbe cambiare quando sarà de­signato il manager, annun­ciato da tempo, che dovrà occuparsi della vendita della Roma. In quel caso gli imprenditori eventualmen­te interessati non passeran­no attraverso i legali della famiglia Sensi, ma diretta­mente dalla banca. Quando avverrà questo, un costrut­tore interessato alla realiz­zazione dello stadio e al ter­reno edificabile di Torre­vecchia potrebbe affianca­re Angelini. Ma i tempi non sembrano ancora maturi.