La penna degli Altri 26/09/2009 08:23

Burdisso già insostituibile. E la Roma lo acquisterà

Convincente Merita il massimo rispetto: per il curriculum (16 trofei con Boca Juniors e Inter, un’Olimpiade e un Mondiale Under 20 con l’Argentina), ma anche per gli ultimi colpi/prestazioni. Nonostante sia entrato a far parte della banda solo il giorno prima dell’esordio a Genova, Burdisso è l’unico della difesa romanista che non sia stato ancora messo in discussione: sempre titolare, mai sostituito. Praticamente, ha tolto il posto a Mexes. E se il francese, nonostante qualche dolorino al ginocchio, intende riprendersi il posto contro il Catania, Burdisso può al limite spostarsi a destra, non certo finire in panchina. Ai dirigenti della Roma sono bastate cinque gare di campionato per decidere di acquistarlo a gennaio: all’Inter, che lo ha gentilmente concesso in prestito gratuito, potrebbero bastare un paio di milioni. Come trovarli? Mettendo sul mercato Andreolli, Cerci, Guberti e soprattutto Menez, più gli altri giocatori da considerarsi ormai in esubero con Ranieri.

Debiti Del resto, alla Roma — schiacciata dai debiti della controllante Italpetroli — c’è sempre bisogno di soldi. Il gruppo Sensi ha debiti per 403 milioni con le banche, e un patrimonio netto negativo di 196 milioni. Il bilancio 2008, chiuso al 30 giugno di quest’anno, è stato certificato dai revisori della Price water house, ma con l’impegno della Italpetroli di «completare nel breve termine significative dismissioni», in modo da coprire la rata di luglio dell’accordo di ristrutturazione con Uni Credit, la stessa che non è stata pagata a dicembre. A oggi non risultano dismissioni e ora sugli asset Italpetroli (Roma esclusa) pende il decreto ingiuntivo richiesto e ottenuto dalla banca.

Alternativa Uni Credit, però, deve attendere ancora (ma quando finirà la sua pazienza?), perché la Sensi al momento è impegnata a preparare il lancio del nuovo stadio, di cui però si sa ancora poco, soprattutto non si sa come verrà finanziato. Parallelamente, la Open Gate Italia di Tullio Camiglieri, su mandato di un fondo americano (con soldi arabi) interessato a investire nel brand Roma, sta lavorando da giorni al progetto di uno stadio nella Capitale e presto potrebbe sottoporlo alle istituzioni locali, a Uni Credit e a Francesco Angelini, l’imprenditore farmaceutico che sta tentando la scalata alla Roma.