La penna degli Altri 09/09/2009 13:08
AllOlimpico più aquile che lupi
NADIR E ZENIT
E qui c'è la mano del destino che, al solito carogna, ha voluto far coincidere geograficamente l'altare della Lazio con la polvere della Roma, il nadir di Sensi con lo zenit di Lotito. Mai nella storia i rapporti di forza nella Capitale si erano rpesentati così clamorosamente ribaltati. Di là contestazioni, drammi societari, senatori in subbuglio e sbandi assortiti. Di qua le coppe. Ora, senza stare a scomodare redenzioni e contrappassi, la vicenda offre il destro per parlare di rivincita. La trionfale rivincita di Lotito. Di uno che 5 anni fa era un alieno. Sbucato da chissà dove per salvare la Lazio da una fine orrenda ("Ho preso questa squadra al suo funerale e l'ho portata in coma") entrò a piedi uniti nel mondo del pallone come nemmeno Pasquale Bruno ai tempi belli. Di lì a due mesi, era già un personaggio: la moralizzazione, la missione didascalica, la rifondazione del sistema calcio, la certosina attenzione ai bilanci da deforestare ovunque possibile. Il latino. Lo presero sul serio in pochissimi. Tra i maligni - e non poteva essere altrimenti - si segnalarono da subito i romanisti: ovvio, loro facevano la Champions e la Lazio la lotta salvezza; loro ogni estate compravano gente ricca e famosa mentre a Formello si presentavano Robert e Mea Vitali; loro coprivano doro i panchinari e Lotito limava sugli spiccioli. Arrivare al folclore fu un attimo. E così Lotito diventò quello da prendere a pernacchie. Quello che se non lo contestavi abbastanza allo stadio rischiavi le botte. Quello che «siamo nella fase endoprocedimentale» e «la mia dote èdi essere sinestetico». Quello che vuole fare lo stadio della Lazio a Valmontone. Quello che «sono come Gesù». Quello che «Zarate è ritenuto più forte di Messi» (pernacchie globali, e invece era vero).
CONTI A POSTO
Mentre luniverso mondo esercitava i polmoni Lotito, con sorprendente nonchalance, tirava dritto come un treno merci. E, pian pianino, le cose sono iniziate ad andare a posto. Comparto conti: la Lazio - certificazione Deloitte - è al ventesimo posto nella classifica mondiale dei club con i maggiori ricavi (83,1 milioni) ed è, in Italia, tra i pochi a vantare bilancio in attivo e assenza di contenziosi fiscali. Comparto pallone: la doppietta Coppa Italia - Supercoppa italiana di questestate ha reso la Lazio squadra più titolata del decennio a pari merito con lInter, senza nemmeno dover andare per tribunali. Curiosamente, più il metodo Lotito ingranava, più il coro degli sghignazzanti si affievoliva. Da qualche mese, dallaltra sponda del Tevere non giungeva che un inquietante silenzio.
Fino a ieri. Fino al timbro su quel numero, per la Lazio, da fantascienza: ventiseimilacinquecento, duemila e rotti più della Roma. E ora fischino quanto vogliono, i detrattori di ogni latitudine. In curva Nord a rispondere, questanno, cè un sacco di gente.
GLI ABBONATI IN SERIE A
Squadra Tessere vendute Capienza stadio %
1) Juventus 18.712 27.944 66,9
2) Genoa 24.000 37.000 64,8
3) Sampdoria 20.000 37.000 54
4) Siena 8.160 15.373 53
5) Inter 40.000 80.065 49,9
6) Fiorentina 20.258 44.000 46
7) Palermo 16.500 37.500 44
8) Catania 9.138 21.000 3,5
9) Parma 11.000 27.906 39,4
10) Livorno 7.240 19.238 37,6
11) Lazio 26.500 72.145 36,7
12) Roma 24.000 72.145 33,2
13) Bologna 12.583 38.279 32,8
14) Cagliari 6.500 20.000 32,5
15) Atalanta 7.980 26.000 30,6
16) Udinese 12.500 41.000 30,4
17) Napoli 16.000 54.500 29,3
18) Milan 23.000 80.065 28,7
19) Bari 11.000 58.000 18,9
20) Chievo 6.941 39.000 17,7