La penna degli Altri 30/08/2009 16:14
Totti-Del Piero: le ultime bandiere

IL CAPITANO GIALLOROSSO - Il capitano della Roma, tra laltro, ha sempre avuta sincera stima nei confronti del numero dieci bianconero, anche quando pure i tifosi della vecchia Signora avevano dubitato del ritorno di Pinturicchio ai suoi migliori livelli. « E un campione » ha sempre detto Totti di Alex, senza regalare nulla, pensandolo sul serio, così come è successo il contrario. Perché chi meglio di un campione sa riconoscere un campione?
Per lennesima volta questo Roma Juventus sarà anche una sfida tra le bandiere di due squadre divise da una rivalità più antica che nuova, comunque rivalità vera, mille storie, mille fischi arbitrali, mille polemiche, mille botta e risposta. Per la Roma, quindi per Totti, la Juventus è lavversaria con la maiuscola, la squadra che più di qualunque altra si ha piacere a battere, emblematiche in questo senso, le immagini riferite alla quaterna giallorossa di qualche anno fa, Totti sostituito a pochi secondi dal termine, qualcuno (Tudor) che lo invita a sbrigarsi e con lui quella faccia un po così che fa quattro con la mano e a casa.
Toccherà ancora a lui, il capitano romanista, oggi pomeriggio allOlimpico, prendersi sulle spalle la sua Roma per provare a spingerla oltre lostacolo di un inizio di stagione non proprio sereno, complice anche la sconfitta nella gara desordio in campionato, ma anche oltre quella Juventus che da quando è tornata dallanno di purgatorio in serie B, mai è uscita sconfitta dal campo nei confronti con la Roma. Un Totti, peraltro, che ha cominciato la stagione delle sue rivincite, come meglio non avrebbe potuto, già in doppia cifra nei gol realizzati, addirittura undici, uno in campionato a Marassi, una decina nelle quattro sfide di Europa League con Gand e Kosice che si stanno ancora domandando come mai quel numero dieci non sia mai riuscito neppure ad avvicinarsi al Pallone doro.
E un Totti che Spalletti applaude ( «E un giocatore fantastico, il più bravo di tutti») e stimola ( «Può fare ancora di più » ), consapevole che una Roma diversa da quella della passata stagione, passa inevitabilmente attraverso i piedi questo ragazzo di quasi trentatrè anni che ha ancora una straordinaria voglia di stupire nel suo ruolo di bandiera, simbolo, leader, capitano di una Roma sempre più identificabile nelle prodezze del suo numero dieci. Anche se quel contratto fino alla conclusione della carriera, è ancora chiuso in un cassetto, «ci sono solo da mettere le firme » hanno detto pubblicamente entrambe le parti in causa, in attesa di un brindisi che tutta la Roma giallorossa dà per scontato. Sarà così, anche se ci risulta difficile capire come mai cè questa necessità di dover ancora aspettare. Le bandiere non dovrebbero mai attendere.
IL CAPITANO BIANCONERO - La prima presenza ufficiale della sua stagione numero diciassette con la maglia bianconera sarà datata oggi: 30 agosto 2009, giorno in cui Pavel Nedved compie 37 anni. Del Piero di anni ne ha solo 35 e il 17 luglio scorso, nel verde trentino di Pinzolo, ha festeggiato il prolungamento del contratto con la Juve fino al 2011: di smettere, come è chiaro, non ne ha nessuna voglia. E se la schiena e gli acciacchi dell'età lo lasceranno in pace, non è nemmeno da escludere che vada oltre quella data: l'obiettivo potrebbe essere giocare nel nuovo stadio di proprietà della Juve - pronto, appunto, nell'estate 2011 - oppure fare un'esperienza del tutto diversa. Magari negli Stati Uniti.
Si vedrà. Intanto oggi - probabilmente dal primo minuto e, in caso contrario, certamente in corso d'opera - il numero dieci bianconero comincerà una nuova avventura. E magari riaggiornerà alcuni dei numeri quasi irreali che ne hanno formato la carriera. Quasi di sicuro, intanto, oggi farà cifra tonda: 400 presenze in serie A, scusate se è poco. La speranza - è chiaro - è quella di bagnare la ricorrenza con un gol: sarebbe il suo dodicesimo alla Roma, undici anni e mezzo dopo il primo, realizzato a Torino l'8 febbraio 1998 in un gara vinta 31 e in cui segnarono anche Zidane, Paulo Sergio e Davids. Se ci riuscirà - magari festeggiando poi con la lingua di fuori, suo marchio di fabbrica ormai da qualche stagione Del Piero realizzerà il primo gol della sua stagione: vero che quelli delle amichevoli estivi contano poco, però non era mai successo nelle sedici stagioni precedenti che il capitano bianconero rimanesse a secco mentre gli italiani erano in vacanza al mare o in montagna:
«Li ho tenuti tutti per quando conteranno davvero » , ha scherzato pochi giorni prima dell'inizio del campionato. Il momento è arrivato: la schiena ha smesso di cigolare, il dolore alla gamba non c'è più e il ballottaggio con Iaquinta dovrebbe vederlo vincitore. Si piazzerà al fianco di Amauri e davanti a Diego, uno con cui non ha giocato finora un solo minuto pur essendo stata la coppia più gettonata dell'estate o quasi. Il problema è che quando stava bene il capitano, l'altro aveva i muscoli doloranti. E quando questi hanno smesso di fare le bizze, è finito ko il numero dieci. Oggi il matrimonio dovrebbe avvenire, Ferrara permettendo. La voglia c'è, lo scenario è imponente e importante, la Juve ha vinto la prima di campionato e vorrebbe bissare per lanciare un segnale forte a tutti: Del Piero in panchina proprio non ci si vede, Totti è lì che l'aspetta per la stretta di mano in mezzo al campo e lui intende esserci. Se poi il numero dieci giallorosso ha dato l'addio alla nazionale - salvo poi tentare una retromarcia che al momento non ha commosso Lippi - il bianconero non ha mai pensato a rinunciare all'azzurro e, anzi, i Mondiali 2010 sono un altro traguardo da centrare. Impossibile, pensano in tanti: lui la vede diversamente visto che «una grande stagione con la Juve mi potrebbe riaprire le porte dell'azzurro » . Solito sguardo da furbetto, la massima considerazione di sé e delle sue qualità: la sfida è lanciata. A Totti e alla Roma. Al campionato, soprattutto.