La penna degli Altri 25/08/2009 14:49

Lucio-Rosella, zero sintonia



Spalletti improvvisamente non è più aziendalista. Si è esposto alla vigilia della gara con il , ricordando che le sue richieste per il completamento dell’organico non sono state esaudite. Altro che Ferguson, ora fa solo il tecnico. A Marassi ha insistito. «Non mi interessa giudicare l’operato di Morganti ma il fatto che abbiamo preso altri tre gol». Quindi non sarà più lui a difendere la Roma davanti agli evidenti torti arbitrali, ad accusare un direttore di gara tra l’altro recidivo. si limita a raccontare la versione di Morganti e a dare il suo parere: «Biava era da espulsione». tace. Ma Pizarro, guarda caso il punto di riferimento del tecnico nello spogliatoio, si espone a nome di tutti. Chedendo pubblicamente protezione a Rosella Sensi «perché continuano a prenderci in giro e a noi non va giù».



Il cileno chiama, la società non risponde. Perché la posizione del club è ormai nota. «Niente alibi» ha chiarito Rosella Sensi, parlando venerdì scorso a Spalletti e alla squadra a poche ore dal deludente pari di Kosice. «Niente alibi» ha ribadito anche dopo la sconfitta di Marassi. La posizione della presidentessa, fanno sapere dal suo entourage, non cambia. Prendersela con gli arbitri non serve. Prima vengono gli errori di allenatore e giocatori nel preparare e affrontare certe gare. Tra i dirigenti c’è chi le consiglierà di dire le cose come stanno a chi gestisce il nostro calcio, ma l’atteggiamento della Sensi (oggi sarà in Lega, presto non sarà più vicepresidente, ma potrebbe diventare consigliere federale, ruolo che ricoprì il papà) fa molto comodo a Nicchi e Collina, abili ieri a sdoganare certi comportamenti antisportivi con un’interpretazione del placcaggio di Biava nei confronti di Menez lanciato a rete a dir poco comica.

Lo ammette lo stesso Bruno Conti che, presentandosi a fine partita a centrocampo per chiedere spiegazioni, è rimasto a bocca aperta per la versione data a caldo da Morganti. «Mi ha detto che non era chiara occasione da gol. Io, però, resto della mia idea. Era da rosso e basta. Menez, tra l’altro, punta sulla velocità. E in questo modo, oltre che a condizionare una partita visto che Biava è diventato anche il marcatore decisivo, si tutela il comportamento poco sportivo. Così non va, lo dico senza polemica».



Spalletti, invece, in attesa del centravanti, deve prendere atto di numeri angoscianti: nelle ultime otto gare ufficiali la Roma ha incassato 17 gol (media di 2, abbondanti, a partita). Dal 3 maggio, gara con il Chievo all’Olimpico finita 0 a 0, ha sempre subito almeno una rete. Quel pomeriggio il tecnico sconfessò la proprietà sulla trattativa con Soros. «Il nostro allenatore non è sempre ben informato» gli ha risposto Rosella Sensi lo scorso 10 agosto. Davanti al mare di Civitavecchia. Calmo, almeno quello...