La penna degli Altri 19/07/2009 19:15

La Roma si lancia con Totti e Guberti

Ecco le fotografie migliori delle due settimane in Alto Adige. Aspettando che da domani, giorno della ripresa a Trigoria, si uniscano al gruppo gli altri giocatori.

Stiamo parlando di , Juan, Baptista, Andreolli, Motta, Aquilani, Cicinho, Doni, Perrotta. Tanta roba, insomma. Vediamo intanto com’è andato il ritiro giocatore per giocatore.

Portieri

ARTUR - Ha lavorato con un’in­tensità che in Brasile qualche anno fa valeva per tre- quattro stagioni. Sa di vivere una situa­zione border line, ha cercato in tutte le maniere di convincere dirigenti, tecnici e compagni che può essere ancora lui il vice Do­ni. Convincente contro il Black­burn. E’ già una cosa, in attesa di Doni.

JULIO SERGIO - E’ il terzo, ma paradossalmente sta più tran­quillo del secondo, visto che, pa­role di Spalletti, «è il miglior ter­zo del mondo» . Ci ha da­to però l’impressione, Julio Ser­gio, di sentirsi ormai stretto in questo ruolo e che voglia scala­re almeno di un posto. Difficile che possa essere accontato, Ar­tur o non Artur.

PENA - Il fisico c’è. La voglia pure. E’ ancora un Primavera, ma queste due settimane di la­voro con i grandi, gli hanno fat­to sicuramente bene. C’è sem­brato un ragazzo su cui poter la­vorare.FRASCA - Pure lui è un Prima­vera, è un ragazzo dotato di una reattività importante, così come di un carattere giusto per un ruolo delicato come quello del . Con queste doti può ri­dimensionare un pedaggio fisi­co che, nel calcio di oggi, potreb­be essere un ostacolo difficile da superare.

 

Difensori

TONETTO - E’ ancora alle prese con qualche problema fisico che lo ha costretto a disertare anche l’ultimo test contro gli inglesi. Avrebbe bisogno di lavorare con un minimo di continuità, altrimen­ti si fa dura per un ragazzo che da un pezzo ha superato la trentina.

MEXES - Ormai si sente un lea­der di questa squadra. E’ un punto di riferimento per tutti, scherza e si diverte, visto anche, un giorno, nel ruolo di fotografo dei compagni. Tra i più apprez­zati dal pubblico femminile e la cosa certo non gli dispiace. E’ già in buone condizioni. Se riu­scisse a evitare qualche esube­ranza nervosa, come è accaduto nel test contro il Viktoria Plzen, sarebbe meglio. Anche Spalletti gradirebbe.

CASSETTI - Ha fatto un po’ fati­ca. Almeno questa è l’impressio­ne che ci ha lasciato, forse per­ché il cambio del modulo preve­de competenze tattiche diverse a quelle che fa con automatismo naturale. O forse perché alcune voci di mercato ( ) e un contratto in scadenza il tren­ta giugno del 2010 possono co­stituire un fattore frenante.

RIISE - Utilizzato più da centra- le difensivo (per mancanza di al­ternative: Juan e Andreolli li ri­vedremo lunedì prossimo a Tri­goria) che nel suo ruolo di ester­no sinistro, il norvegese ha co­munque confermato una predi­sposizione alla fatica e al sacrifi­cio che gli hanno consentito, pur arrivando dopo gli altri, di met­tersi alla pari se non davanti. In gol contro il Blackburn con un si­nistro su punizione che conosco­no bene i tifosi del Liverpool.

MALOMO - Se uno lo vede da bordo campo, comunque da un po’ distante, fa venire in mente Silvano Benedetti, il fisico è quello, la zazzera bionda pure. Ha lavorato, come tutti gli altri Primavera del resto, con gran­dissima volontà, per fare un sal­to di qualità c’è bisogno che irro­bustisca una struttura fisica im­portante se non altro in altezza.

ANTUNES - A Lecce non è che abbia giocato molto, complice anche un serio infortunio alla spalla, ma lo abbiamo ritrovato migliorato, un sinistro che è di qualità, una buona corsa, un’in­nata propensione a sorreggere la manovra offensiva, forse pure troppo. Potrebbe essere una scommessa da fare, consideran­do che nel suo ruolo, ha qualche chance di trovare un po’ di spa­zio visto che Tonetto, al momen­to, non sembra più dare le solite garanzie.

CRESCENZI - Un torello. Non un fisco imponente, tuttaltro, eppu­re dà la sensazione di uno che non ci faresti mai a spallate. Ha lavorato con grande serietà, con­sapevole che solo attraverso il lavoro potrà sfruttare le sue qualità che, magari ci sbagliere­mo, ma ci sono. E’ un ragazzo da seguire, dandogli il tempo e la possibilità di sbagliare che alla sua età è inevitabile.



Centrocampisti

VIRGA - Troppe volte lo abbia­mo visto a bordo campo a svol­gere lavoro differenziato o cure, mentre i compagni proseguiva­no nel lavoro atletico. E questo vuole dire che la sua preparazio­ne non può essere ottimale. Nel suo futuro non può che esserci una nuova chance in presto o in comproprietà, in una piazza che gli possa contentire di giocare con continuità.

BERTOLACCI - Più che in campo, ci è piaciuto fuori che poi è la stessa cosa. Spieghiamo: quan­do finiva il lavoro, aveva il pia­cere di fermarsi a bordo campo per vedere cosa facevano e dice­vano i grandi. Nel calcio si può imparare anche attraverso le orecchie. Ha voglia di lavorare, migliorare, arrivare.

FATY - Dopo due anni in presti­to per l’Europa, prima Germa­nia, poi Francia, è tornato risco­prendo che a Spalletti difettano i capelli, non le idee. Il tecnico toscano in queste due settimane, ha lavorato sul francese come centrale difensivo, avendo pure qualche risultato. In ogni caso è destinato a ripartire.

BARUSSO - Il giocatore al quale devono fare i calzettoni su misu­ra, si è rivestito di giallorosso suscitando le stesse sensazioni della sua prima volta, una sim­patia naturale, una fisicità che è sempre meglio averlo come ami­co, un piede che ha bisogno di tanto esercizio. Deve giocare, a Roma per lui non sarà facile far­lo.

GRECO - Visto in tribuna, nel test contro i cechi del Viktoria Plzen, un osservatore dell’Asco­li che vorrebbe prenderlo. E’ probabile che andrà anche per­ché in questa Roma sembra de­stinato a fare sempre lo spettato­re non pagante.

PIT - Se il talento fosse anche solo un po’ minore rispetto alla disponibilità, saremmo di fron­te a un mezzo campione. Nelle partitelle visto giocare in tutti i ruoli a eccezione che in porta. Ma se Spalletti glielo avesse chiesto avrebbe fatto pure quel­lo.

STOIAN - E’ arrivato a Trigoria lasciandosi alle spalle una situa­zione non facile. E’ veloce, il suo pane è l’uno contro uno, non tira mai indietro la gamba. Deve la­vorare sulla continuità ma so­prattutto sul fisico ancora trop­po gracilino.

BRIGHI - E’ arrivato qualche giorno dopo gli altri, eppure gli sono state sufficienti poche se­dute di allenamento per torna­re a correre che è un piacere. Quasi che la stagione passata non si fosse mai conclusa. Nel nuovo modulo si è inserito a meraviglia, sembra quello giu­sto per le sue caratteristiche. Peccato che il suo procuratore non abbia fatto passare giorno senza lanciare messaggi pochi amichevoli nei confronti della Roma a proposito di un adegua­mento contrattuale che ancora non c’è stato, forte anche del­l’interessamento di diverse squadre, in particolare la Fio­rentina.

PIZARRO - Un altro che si sta trasformando in leader. In mez­zo al campo detta geometrie, rit­mi, posizioni. Si vede che si sen­te nella Roma, oggi, domani e dopodomani, come ha conferma­to annunciando l’accordo per il rinnovo contrattuale. Toccando ferro, sembra aver risolto i pro­blemi fisici che lo avevano limi­tato non poco nella passata sta­gione.

PERROTTA - Pronti, via, crac. Nuovo infortunio muscolare che lo costringerà a stare fer­mo un paio di mesi, nella mi­gliore ipotesi sarà a disposizio­ne per la prima di campionato. Proprio quello che non ci vole­va per un giocatore al quale da troppo tempo manca la conti­nuità di partite e rendimento che sono poi le sue migliori qualità.

TADDEI - L’allenamento finiva, lui rimaneva in campo. Piedi scalzi, pallone tra i piedi a deli­ziare con una serie di palleggi brasiliani, regalando alcune au­tentiche prelibatezze tecniche. Come sempre, ha lavorato per due, mostrando un crescendo di condizione, presente il gol se­gnato al Blackburn, che può so­lo far sperare per un ritorno al Taddei vero, quello di cui que­sta Roma avrebbe un grande bi­sogno.



Attaccanti

TOTTI - Il più ricercato, fotogra­fato, inseguito, conosciuto. Il più bravo. Dopo qualche anno è tor­nato a svolgere la preparazione precampionato. Gli ha fatto sol­tanto bene. Ha svolto tutti gli al­lenamenti, giusto un’entrata di Riise ha fatto trattenere il fiato per ventiquattro ore, per il resto tutto ok. E un in grado di giocare da con continuità può costituire il miglior acquisto possibile per la prossima stagio­ne.

VUCINIC - Dà sempre l’impres­sione, pure in allenamento, di andare a una marcia in meno. Non è negligenza, ma proprio il suo modo di essere. Ha avuto qualche problema fisico, schie­na e acciacchi vari, che non sempre gli hanno consentito di lavorare come avrebbe voluto. Ci piacerebbe vederlo al fianco di per un buon numero di partite. Sempre che il mercato non lo porti lontano da Trigoria, anche se il montenegrino sareb­be più che felice di rimanere.

D’ALESSANDRO - Il ragazzino ha la faccia di chi non ha paura di nessuno. Esplosivo nel breve, buona tecnica, ma deve miglio­rare fisicamente e soprattutto capire che c’è una grande diffe­renza tra il campionato Prima­vera e la serie A. Per la sua ma­turazione, probabilmente sareb­be meglio se andasse a giocare.

GUBERTI - L’immagine che ci portiamo dietro di questo ragaz­zo dallo sguardo intelligente, è relativa all’amichevole contro il Blackburn: azione sulla sinistra, Antunes va in proiezione offen­siva, lui si trasforma in esterno basso e indica al portoghese, una volta persa la palla, di andare a pressare sul portatore di palla, a fare il terzino ci pensa lui. Que­ste sono cose che fanno un gran­de piacere a un allenatore. Ci ha convinto. Ha buona tecnica, la sfacciataggine giusta, la voglia di arrivare. Se il buongiorno si vede dal mattino, la Roma ha fatto un affare.

CERCI - « Vedrete Cerci quello che diventa quest’anno» , parola di Bruno Conti che ha sempre creduto nel Thierry Henry di Valmontone. Tutto sommato sia­mo d’accordo, anche se il ragaz­zo in ritiro è stato più a bordo campo, infiammazione al ginoc­chio sinistro certificata da una risonanza magnetica, che ad al­lenarsi con i compagni. La Ro­ma non lo vuole dare via (le ri­chieste non mancano a comin­ciare dal Bari), convinta che sa­rà una delle rivelazioni della prossima stagione.

MENEZ - Dieci minuti di corsa, poi in palestra. Per colpa di un ginocchio che non gli ha dato pa­ce, una conferma su problemati­che fisiche ancora da risolvere. E poi quella faccia un po’ così, sorriso vietato, sguardo di chi sembra aver già capito tutto dal­la vita. Eppure ha quei piedi e quell’estro che ti verrebbe vo­glia di prenderlo per le orecchie.

OKAKA - Magari qualcuno ci prenderà per matto, ma questo ragazzo ha qualità ancora ine­splorate su un fisico che bisogna fare i complimenti ai genitori. Ha ancora solo venti anni, sta migliorando, a noi è piaciuto pa­recchio nella partita contro il Blackburn, fossimo nella Roma continueremmo a crederci.

ESPOSITO - Un mistero. Sembra un ragazzo che continua a ricer­care l’Esposito di prima dell’in­fortunio, un giocatore che era fi­nito in Nazionale per meriti indi­scutibili. Il problema è che non lo trova.