La penna degli Altri 06/07/2009 08:51
Franc'è
Rinato il 5 luglio perché son cose che passano alla storia queste. Così come le altre parole del capitano qui a Brunico, che non sprecano niente, che rispondono sempre. Anche sulla società. Eccome: «Rosella resta presidente, me lo ha assicurato prima di partire. Sono fiero di un presidente così. Noi abbiamo un bellissimo rapporto, le ho detto come dovrebbe fare in certe situazioni perché all'esterno sembra che lei non voglia vendere la Roma, ma da quanto ho saputo non c'è una persona che ha voglia di comprarla. Perciò è inutile parlare a sproposito. A Trigoria ci ha detto che se arrivasse unofferta importante per il bene della Roma e della città venderebbe. Ma lo dirà lei, sicuramente».
Intanto lo ha detto lui, che dice tanto anche di Spalletti: «Con lui ho un rapporto che va oltre allenatore-giocatore. Lho sempre stimato, l'ho sempre voluto come allenatore. Cinque o sei mesi fa ho detto che vorrei chiudere la carriera con Spalletti. Perciò
Sì, mi ha confidato che voleva cambiare, che aveva altri obiettivi. Poi è rimasto, è la cosa importante». Questa non quelle dell'avvocato Irti junior a cui regala la solita battuta («fortunatamente posso dire che io sono astemio») attento a fare la specificazione dovuta: «Fioranelli ha parlato solamente bene di me, lo ringrazio pubblicamente».
Il resto è quello che t'aspetti sulla Roma a venire («sarà l'anno del riscatto»), su quella passata («più che il carattere ci sono mancati i giocatori»), su Montella e Panucci («Per Vincenzo mi sono commosso, Christian manca»), su Guberti e Menez («Stefano è un bravo ragazzo, il francese è uno alla Cassano») , sull'attacante che arriverà («Il mio nome? Ronaldo. Cruz e Sheva? Benissimo»), non su Moggi («c'è un'altra domanda?»), ma sì su De Rossi: «Se Daniele ci sarà ancora nel 2014? La storia di Roma è bella, lui rimarrà fino alla fine». Come è stato per Totti in principio ed ora è sempre. Amen.