La penna degli Altri 27/06/2009 11:43

Rosella, piano B per non vendere la Roma

Un piano B di cui non si parla, ma che viaggia parallelamente ai tormentati negoziati sulla Magica di queste ore. Il fascicolo è nelle mani della banca d’affari Usa Lazard. Che da quattro mesi sta portando avanti le trattative per conto di Italpetroli (di cui i Sensi hanno il 51%, mentre il 49% è in mano a Unicredit). La strada è in salita, ma Rosella Sensi spera di riuscire a liquidare qualche asset industriale del gruppo petrolifero peri poter restare in sella alla Roma calcio (controllata indirettamente da Italpetroli).

Chi è vicino al dossier, secondo indiscrezioni raccolte da Libero, non appare particolarmente fiducioso. La crisi economia, del resto, ha bloccato tutti i mercati e non solo quello finanziario. Perciò i consulenti americani stanno esplorando sia la pista della vendita sia quella di una partnership. Contatti in corso ci sono con il gruppo petrolifero Erg. E poi con Total, la cui holding è francese anche se nel ramo italiano si fa notare la presenza dei fondi libici di Muammar Gheddafi.

Al centro delle trattative, come accennato, ci sono anzitutto le attività di stoccaggio di gas e petrolio: le attenzioni si concentrano sulle concessioni statali oltre che sui magazzini di Civitavecchia e Vibo Valentia in Calabria. Quanto ai terreni, il pezzo forte è il Borgo Perolla all’Argentario (in provincia di Grosseto). Le operazioni curate dal management di Lazard, stando a stime non ufficiali, potrebbero fruttare circa 150 milioni di euro. Una somma che, per la verità, coprirebbe solo in parte l’esposizione con l’istituto di piazza Cordusio. Ma la banca guidata da Alessandro Profumo sta alla finestra: di fronte a un rimborso del finanziamento parziale, ma sostanzioso, potrebbe essere disposta a riaprire di nuovo la discussione con Italpetroli e a ristrutturare il debito. Il pegno sulle azioni giallorosse (il 67,07% è in mano ai Sensi), insomma, è solo l’ultima spiaggia. Ecco perché potrebbe essere sforato quel termine del

30 giugno, che in molti vanno indicando come data d’avvio dell’asta obbligatoria sulla As Roma affidata a Mediobanca.

Frattanto, la Fio Sport Group di Vinicio Fioranelli continua a mostrarsi fiduciosa sull’acquisto della squadra capitanata da . Ma per Fioranelli, agente Fifa, dimostrare di avere quei 300 milioni necessari a chiudere l’affare (200 ai Sensi, 100 per l’opa obbligatoria sul capitale flottante) sembra una mission impossible. Qualche dubbio, così, affiora pure dalle parti di Unicredit. E il mercato comincia a perdere le speranze, tant’è che il titolo in Borsa ieri ha ceduto il 4,73% precipitando a 1,05 euro.