La penna degli Altri 03/06/2009 18:46

Luciano e la Roma, quattro anni di amore. Poi la crisi


INTOCCABILE – Un allenatore, Spalletti, a cui la Roma deve molto. Deve la resurre­zione dopo la stagione disastrosa dei quattro allenatori, con la rivalutazione di tanti giocatori e la scoperta di altri (vedi Doni solo per fare un esempio) che in Ita­lia in tanti neppure sapevano chi fossero. L’artefice di un progetto che ha portato la Roma a diventare la squadra più spetta­colare del campionato italiano e a entra­re nell’élite del calcio europeo con la qua­lificazione ai quarti della per due anni consecutivi. Risulta­ti che hanno trasformato Spalletti in un intoccabile e che hanno spinto la società nel gennaio del 2007, a rinnovare la fidu­cia nel proprio allenatore per altri cin­que anni.


CREPE – La prima crepa nel rapporto tra il tecnico e la proprietà è sicuramente da­tabile alla scorsa estate, con il viaggio di Spalletti a Parigi per andare a parlare con gli emissari di Abramovich. Un viag­gio che per molti può essere indicato co­me l’antefatto negativo di questa stagio­ne piena di problemi e scarsa di risulta­ti. Nessuna esternazione a riguardo da parte di Villa Pacelli, ma sicuramente il viaggio del tecnico non deve aver fatto piacere dalle parti dell’Aurelia. Poi tutto cancellato. Tutti allineati per cercare di riportare la Roma al vertice in Europa e per cercare un nuovo inseguimento al­l’Inter.

Peccato che il campo non abbia aiutato in questo senso. L’inizio stentato, gli in­fortuni a catena, uno spogliatoio in cui qualche problema (vedi alla voce Panuc­ci per esempio) non tarda ad arrivare. Eppure la società e il tecnico, proprio sul caso Panucci, si trovano ancora una vol­ta allineati nella perseguire la linea dura.

BOTTA E RISPOSTA – La prima esternazio­ne pubblica della società in cui vengono tirate in ballo anche le responsabilità del­l’allenatore arriva nella notte tra il 25 e il 26 aprile, subito dopo la pesante sconfit­ta di Firenze per 4-1. Rosella Sensi ester­na il suo pensiero sul sito internet della società e il messaggio è chiaro: « Anche Spalletti, in vista dei prossimi due anni di lavoro con noi, dovrà continuare a inter­pretare il ruolo di motivatore e educato­re dimostrato per tre stagioni a Trigoria» . La risposta di Spalletti non si fa atten­dere ed è particolarmente vibrante. Pri­ma il tecnico tira in ballo la gestione del­le vicende legate alla vendita della socie­tà:

«L'ultima trattativa? Non so nulla. An­che se mi hanno detto di affermare in conferenza stampa che su Soros non c'era nulla, e poi hanno fatto un comuni­ in cui si sosteneva il contrario » . Quindi un altro affondo: «Se il problema sono i soldi ve li posso anche lasciare » . Come a dire: Se volete tolgo il disturbo.

L’8 maggio Rosella Sensi, ai microfoni di Roma Channel, tenta di smorzare i toni:

« Ribadisco la massima fiducia nei con­fronti di Luciano Spalletti e rispondo per l'ultima volta alla domanda sulla sua ri­conferma. E’ lui il nostro allenatore fino al 30 giugno 2011 e lo sarà anche dopo quei termini».

Il giorno dopo Spalletti però fa capire che non è tutto rientrato: «Con la dotto­ressa Sensi avrò un colloquio a fine cam­pionato, anche se gli attestati di stima fanno sempre piacere. Alla gente al mo­mento giusto verranno dette le cose giu­ste, perché ci sono momenti in cui vanno dette le cose». Il momento giusto, forse è arrivato.