La penna degli Altri 22/06/2009 09:23

L'intoppo

Il finanziamento sarebbe dello stesso valore della fidejussione, circa 300 milioni, di cui 201 verrebbero versati alla Italpetroli e circa 100 servirebbero per lanciare l’opa sul club giallorosso, i cui titoli sono quotati a piazza Affari. Il termine per il rilascio della fidejussione però sta scadendo, deve arrivare entro domani, altrimenti i Sensi dovrebbero ufficializzare con un comunicato l’interruzione delle trattative anche perchè contemporaneamente scocca l’ora x posta da Unicredit perchè Italpetroli dia a Mediobanca un mandato irrevocabile a vendere la Roma. Quindi a fare scattare l’asta. Questo obbligo è la conseguenza della lettera di messa in mora inoltrata da piazza Cordusio venerdì 5 giugno per riavere i 300 milioni di crediti verso il gruppo.

Tutto si gioca nelle prossime ore, o meglio la banca di Zurigo per dare una fidejussione cioè impegnarsi a restituire i soldi a Mediobanca nel caso di inadempienza di Fioranelli, starebbe accertando la ”capacità finanziaria” della Fio: in particolare secondo fonti dell’istituto dei cantoni, si starebbe verificando la provenienza di accrediti di capitali effettuati da altri stati esteri. La nuova versione dell’operazione, invece, presenta maggiore trasparenza e garanzia per tutti, in particolare per piazzetta Cuccia che deve esporsi. Zurigo però, prima di concedere la garanzia di rimborsare Mediobanca per conto di Fioranelli, vuol essere sicura della solvibilità della contro-garanzia data dall’agente Fifa alla banca svizzera sotto forma di pegno su un conto vincolato alimentato dai soldi arrivati da altri stati.

La fidejussione da Zurigo deve pervenire a Mediobanca nel giro di poche ore in modo che la banca d’affari milanese, advisor della famiglia romana, possa erogare il prestito alla società di Fioranelli per acquistare dai Sensi, azionisti al 51% di Italpetroli, proprietaria tramite Roma 2000 del 67% del club di Spalletti e . E con questi soldi Italpetroli restituirebbe una grossa fetta di debiti a Unicredit ma anche a Mps: in totale l’indebitamento del gruppo raggiunge i 400 milioni circa, cui deve aggiungersi il valore del 49% di Italpetroli detenuto da Unicredit - ed ereditato da Banca di Roma prima e Capitalia poi - come conversione di parte dei crediti. Ma rientrati di una grossa fetta dei crediti verso Italpetroli, le banche concederanno al gruppo romano più tempo per rientrare dell’intera esposizione.