La penna degli Altri 05/06/2009 09:10
Ingabbiato

Alla fine, per forza o per amore, Spalletti resta alla Roma secondo contratto e secondo le volontà del presidente, senza il prolungamento fino al 2013 che la società aveva pronto: di quello si dovrà ancora parlare, così come di tante altre cose. Quel che resta del giorno alla Roma è lallenatore e le sue parole a Sky: «Resto per il bene della Roma, nessuno dica che sono poco contento e poco motivato. La mia permanenza a Roma dipende solo dalla mia volontà, io faccio quello che voglio. A casa mia al guinzaglio non tengo neanche i cani e qui a Trigoria i cani li tengono sciolti. Ringrazio i tifosi ,e Totti e De Rossi che si sono schierati dalla mia parte». Spalletti ha smentito anche qualsiasi contatto ravvicinato con la Juve. E così, quindi, che tecnicamente è partita la nuova stagione della Roma: ecco perché dopo il faccia a faccia la proprietà si è incontrata con Daniele Pradè e Bruno Conti. Messe a punto. E a capo. Il tutto con qualche mistero e più di un bluff tanato.
Spalletti è arrivato a Villa Pacelli poco prima delle 11.30 senza essere visto da nessuno. Ha parlato con la Sensi fino attorno alle 13.30, esclusivamente da solo, ribadendole quanto detto in conferenza: ci vuole chiarezza verso i tifosi, per quello che riguarda i programmi, il budget di mercato, gli obiettivi della stagione, i ruoli e le responsabilità. Attorno alle 13.30 è salito Marco Staffoli, il marito di Rosella che negli ultimi tempi aveva già avuto più di un contatto diretto col tecnico. Alle 14.15 Spalletti è andato via da Villa Pacelli.
Rosella, a quanto pare, avrebbe gradito un incontro tra l'allenatore e la stampa (appostata fuori già dalla mattinata) ma Spalletti ha preferito andare via da un'uscita posta sul retro: di fatto nessuno lo ha visto entrare, nessuno lo ha visto uscire. Eppure cè sempre stato. E rimarrà. Verso le 16 a Villa Pacelli ecco Pradè e Conti. Nel frattempo, Cobolli Gigli smentiva di aver mai contattato Spalletti ma, guardacaso, contemporaneamente ufficializzava Ferrara. Bianconero per caso.