La penna degli Altri 21/06/2009 20:24
I Sensi frenano ma Fioranelli si sente il nuovo padrone
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CORSERA (VALDISERRI) - Il traguardo è sempre vicinissimo, ma quello che sembrava un rettilineo era in realtà un falsopiano. La cordata svizzero-tedesca, guidata dall'agente Fifa Vinicio Fioranelli resta a un passo dall'acquisto della proprietà dell'A.S. Roma: ha fatto tutti i passi che sembravano necessari, aspetta ottimista la certificazione da parte di Maediobanca del deposito di 201 milioni su un conto della Spafid, la fiduciaria dell'advisor della famiglia Sensi. Sensi che riceverebbero quella cifra per il 67% delle azioni. La vendita della A.S. Roma, però, non si limita all'aspetto sportivo: c'è il problema del marchio, c'è il lease-back del centro di Trigoria, ci sono una serie di cause legali...
A favore di Fioranelli c'è la volontà ferma di Unicredit: la Roma deve essere ceduta per dare un taglio al debito di oltre 300 milioni di euro che Italpetroli, controllante della A.S. Roma, ha nei confronti dell'istituto di credito. Uno sceicco inesistente, un anno fa, fece scappare dal tavolo delle trattative Inner Circle Sport, la merchant bank che stava chiudendo un deal da 280 milioni di euro per il fondo di investimento di George Soros. Unicredit è convinta che la proposta di Fioranelli sia congrua. E che non si debba correre il rischio di un'ulteriore perdita di valore. Non partecipare alla Champions League l'anno prossimo costerà 35 milioni, da ripianare con cessioni di giocatori e/o tagli nel monte stipendi.
La differenza tra l'offerta di Fioranelli e il debito della famiglia Sensi verso Unicredit resta di 100 milioni. I Sensi pensano che la cessione della Roma sia appetibile per loro solo se chiude il debito. E non è un dettaglio da poco. Tanto che, in un comunicato, Compagnia Italpetroli, "precisa che non è stato sottoscritto alcun accordo avente ad oggetto il pacchetto azionario in questione, nè ad oggi esistono le condizioni e i presupposti per far ritenere che possa essere conclusa una transazione di alcun tipo nella giornata di lunedi prossimo, 22 giugno. Si precisa, inoltre, che sono tuttora in corso le verifiche da parte di Compagnia Italpetroli e del suo advisor Mediobanca in merito alla concretezza della manifestazione di interessi rappresentata dal signor Fioranelli per conto di una società di diritto svizzero".
Uno stop? Una frenata? Un'altra puntata della telenovela infinita? Secondo uno dei legali di Fioranelli, l'avvocato Enrico De Santis, "se tutti hanno scritto che Mediobanca ha accettato la proposta non vedo perchè si debba dire il contrario". E' un affare da 500 milioni di euro (201 alla famiglia Sensi, 100 per l'Opa, 160 da mettere sul mercato in quattro anni) e con l'indotto di uno stadio da costruire. Ogni dettaglio può essere quello che rallenta la chiusura dell'accordo, ma la volontà di Unicredit è chiara. E Rosella lo sa.