La penna degli Altri 10/06/2009 07:37
Dal solito fumo esce Gheddafi

C'è chi è ottimista, chi giura che Rosella Sensi non darà mai il suo ok alla cessione. Molto tempo non ce n'è, perché la nuova stagione è praticamente iniziata e il 30 giugno scade la seconda rata della famiglia nei confronti di Unicredit, verso cui il debito è di circa trecento milioni. La prima rata non è stata pagata, stavolta l'istituto di Profumo, che ha fatto direttamente pressing con i Sensi facendo convocare le sorelle da Fiorentino, è risoluto a far rispettare gli accordi del piano di risanamento. Anzi, di più: già in questa settimana Unicredit si aspetta che venga nominato ufficialmente un advisor che guidi la vendita della società. Andrebbe bene la stessa Mediobanca che in teoria sta già svolgendo questa funzione.
Nel caso a Fioranelli che pure non riscuote le simpatie di Unicredit si rispondesse picche, l'istituto di Profumo accelererebbe per la cessione. Nel frattempo ecco i libici, oggi a Roma arriva Muammar Gheddafi, con la sua tenda a Villa Pamphili. «Ogni progetto valido e fruttuso è di nostro interesse, la Roma rientra tra questi». E' quello che l'ambasciata della Libia a Roma aveva dichiarato poco più di una settimana fa e nella prospettiva della visita nella capitale italiana del leader. «Per noi libici disse il portavoce del consigliere Aglidi Khetrish l'Italia è un paese amico e siamo interessati ad investire qui nel vostro paese. La Libia ha somme di danaro da investire in progetti validi. Per la Roma vedremo nei prossimi giorni». Magari oggi. Certo i libici sono interessati a Italpetroli che è la controllante di As Roma ed il gruppo che ha il debito. Certo ai libici i soldi non mancano. E la Roma questa è l'unica certezza - costa cara.