La penna degli Altri 21/05/2009 09:36

Sospetti e motivazioni perse. La serie A rischia la faccia


I motivi per i quali è indispensabile tornare alle origini sono stati discussi e illustrati non meno di cento volte, senza che nessuno peraltro si sia mosso. Ma c’è una ragione in più per ripristinare il format con 18 squadre, modificato in seguito al caso-Catania (agosto 2003): la credibilità del campionato. Nessuno lo dice in maniera esplicita, ma da giorni si rincorrono voci e sospetti di vittorie facili ottenute soprattutto (ma non solo) da squadre in lotta per salvarsi contro avversari che non hanno più niente da chiedere al campionato. I dirigenti del , dopo la vittoria di domenica scorsa nel recupero contro il Lecce, in contemporanea con il successo del Torino a
, hanno ironizzato sul successo granata in rimonta del San Paolo. Un atteggiamento che, fra scuse e sorrisi, si prolunga alle partite di domenica prossima, con il Torino impegnato contro il , già sicuro di un posto in Europa, ma lontano dalla
e il che si gioca tutto nello scontro diretto in casa del Chievo. E già si guarda con curiosità a quello che potrà offrire l’ultima giornata. Un clima avvelenato, allargato ad altre situazioni, del quale non si sentiva la necessità, legato inevitabilmente alla struttura del campionato a 20 squadre. Nella classifica di un torneo così inutilmente lungo a quattro o cinque giornate dalla fine si crea, per una selezione naturale, una situazione di classifica particolare, con un consistente numero di squadre che non hanno più obiettivi e la trasformazione del torneo in una specie di agenzia immobiliare occulta, della quale tutti parlano, ma a bassa voce. E, non essendo inglesi (anche se tutti ripetono di volersi ispirare alla Premier League), quando mancano le motivazioni, le squadre italiane tendono ad offrire pessimi spettacoli, nel segno di una smobilitazione generale avvilente. Così finisce per assumere un’importanza decisiva il calendario: chi riesce ad avere gli avversari «giusti» nelle ultime giornate può risolvere tanti problemi, dalla salvezza alla conquista di un posto in o in Europa. Anche in serie B non mancano i sospetti, sebbene il Consiglio federale abbia deciso che, in caso di mancata iscrizione per irregolarità amministrative, già questa estate i club esclusi non saranno rimpiazzati e quindi è possibile che fin dal prossimo campionato si torni al format delle 20 squadre. Per ora una partita (Sassuolo-Livorno 2-3 di sabato 16) è già finita nel mirino della Procura federale. E non è un bel segnale. Ma ai presidenti, al momento, interessano soltanto i soldi e la Lega di Milano si è sfasciata proprio per una questione di soldi. Da sprecare in ingaggi, come hanno fatto nell’ultimo decennio.