La penna degli Altri 29/05/2009 10:09

E' il giorno di Juan. Spalletti in stand by

C’è in stand by, ad esempio, la posizione di Spalletti, chiamato a fare la prima mossa. E’ lui del resto che, avendo chiesto un incontro con la proprietà a finetorneo, deve pronunciarsi sul suo futuro. L’allenatore sta sfruttando la situazione, abile adesso a non forzare i tempi, nonostante la Roma abbia ottenuto l’obiettivo minimo, con un turno di anticipo, della qualificazione all’Europa League.

Spalletti non si presenta, ma per uscire dall’equivoco sarebbe bene che fosse la società a convocarlo. Per sapere che cosa ha in testa. Perché l’ultima dichiarazione del tecnico, domenica a San Siro, è sembrata ben mirata. Questa: «Un tesserato, calciatore o allenatore, è da lasciare libero se non desidera restare, perché non riuscerebbe a fare quello che vorrebbe». Per la verità la Roma, a differenza di altri club, non dovrebbe avere la necessità di incontrare il suo tecnico, sempre difeso durante la stagione (negativa) e vincolato con altri due anni di contratto. Anzi, la proprietà ha detto chiaramente di essere pronta a prolungare l’accordo di altri due.

Questo inspiegabile rinvio rischia di diventare dannoso: la Roma, cosa normale, non può fare operazioni di mercato (una curiosità: ad Appiano genile vendono le magliette nerazzurre con il 16 di ). Comunque ci siamo, anche se con un po’ di ritardo: lunedì pomeriggio o al massimo mercoledì Spalletti dovrà dire tutto. A Rosella Sensi. Che è ancora in tempo per vederlo prima di domenica.