La penna degli Altri 20/05/2009 16:18
E i furiclasse sognano l'espatrio
Pandev ha già fatto sapere di trovarsi sul punto di fare la consueta scelta di vita, che non riguarderà solo i soldi, ma anche i soldi. Lo vogliono in Germania e nella Torino bianconera. Se ne andrà e così Lotito avrà il danaro per Zarate e, se ci scappa, per un attaccante che possa sul serio fare coppia con largentino, possibilmente alto, possibilmente altruista, visto che allegoismo penserebbe il partner.
Come Pandev, più o meno, Ibrahimovic e Kakà, i due fenomeni del calcio milanese e internazionale, uno che sogna il Pallone doro e laltro che con il Pallone doro, avendolo vinto, dorme. Ibra è fatto così e lamore per la libertà, nella vita e in campo, è il suo punto di forza: deve sempre fare ciò che gli va. Litigare con il pubblico, con un avversario, con i compagni, con lallenatore. Viaggiare. Conoscere gente diversa. Ibra ha vinto campionati con lAjax, con la Juve, con lInter. Dove va, fa gol e arriva primo. Un motivo deve pur esserci. Adesso che ha imparato la lingua e la parolacce, si è stufato.
Si troverebbe bene in Spagna, ma anche in Inghilterra. Ciò che conta è il progetto e la forza della squadra che lo chiamerà. Il Barcellona è fatto a sua misura: Ibra centravanti e due ali vere ai fianchi. Però nel Barca gioca Messi, che vincerà il prossimo Pallone doro e che potrebbe farlo scivolare in seconda linea: laletta argentina è in effetti più dotato di classe. Dunque, meglio altrove.
Kakà ha rifiutato le offerte del Manchester City per lo scarso fascino della società. Ma se lo chiama il Real Madrid, il discorso cambia e lofferta si fa seducente. A Madrid potrebbe giocare dove vuole e non davanti, come gli ha sempre chiesto il Milan. Gli attaccanti nel Real non mancano. Non cè proprio il classico numero dieci, lerede di Robinho, ma soprattutto di Zidane. Kakà, appunto. Che il Milan, avendo preso Berlusconi la strada del parziale disimpegno, sarebbe a questo punto disposto a cedere in cambio di quel danaro che risulterebbe utile al mercato.
Altra casualità: Ferrara alla Juve e Tassotti (quasi) al Milan. Due terzini destri. Tassotti ha invitato a cena Van Basten in assenza di Ancelotti. Carlo lha presa male e potrebbe andarsene più per lo sgarbo del collega che per quello di Berlusconi.