In The Box 04/12/2025 12:53

Irish clan

dovbyk ferguson in the box

LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Proviamo ad affidarci al nostro modo più classico, e sicuramente meno infallibile, di valutare i calciatori avendo a disposizione quasi quattro mesi di stagione per produrre i giudizi. Quali sono gli elementi maggiormente dentro il "sistema Gasperini"? Di contro, quanti sono in ritardo o in palese difficoltà?

Inutile perdere tempo con Svilar, lui dimostrava di essere il più forte anche con Juric. In difesa, Mancini era già un suo uomo ed è tornato a esserlo, chiaro che se gli si chiede recuperi a mille all'ora su avversari che scappano a campo aperto, si diventa ingenerosi. Ma nell'applicazione sull'uno contro uno e nel mettersi a disposizione in fase offensiva, ha impiegato trenta secondi per entrare nell'ottica del suo ritrovato tecnico. Bene anche Ndicka, sia da mezzo sinistro di difesa sia da centrale. Gasperini sta riabilitando Hermoso, che del pacchetto arretrato è il più scafato. Stanno entrando a regime Ziolkowski e Ghilardi. Dopo due mesi di palestra, al netto di errori di fisiologica crescita all'interno del nuovo modulo, fanno pensare che le intuizioni estive di direttore sportivo e allenatore, per il loro ingaggio, siano felici. Diamogli tempo.

Quel tempo che è servito a Celik per trovare finalmente un allenatore che fungesse da autore per renderlo personaggio. Sembra un calciatore di Gasperini da almeno cinque anni. Wesley non poteva non essere gasperiniano. Espressa richiesta dell'allenatore, ha raddrizzato la bocca di chi dopo le prime uscite affermava che non valesse i soldi spesi. Rensch è la classica alternativa sulle corsie esterne che si applica ma che davanti ha concorrenti più forti. Su Angelino non ci resta che aspettare anche se sarà difficile togliere il posto a Wesley, cosa che non può fare Tsimikas, che nelle gerarchie oggi alle spalle ha soltanto Angelino che però non gioca da due mesi.

Per Cristante vale il discorso di Mancini. Ha soltanto riattaccato la spina, ritrovando quegli automatismi che lo portano a essere l'incursore utile per aumentare il fatturato offensivo. Koné è forte con chiunque, sarebbe stato titolare in questi ultimi anni anche nell'Atalanta. Mentre El Aynaoui sta scalando posizioni in classifica. Peccato per la Coppa d'Africa, perché dopo un doveroso apprendistato, oggi ha capito tutto ciò che gli chiede Gasperini, e lo dimostra partita dopo partita. Pisilli attualmente è un oggetto misterioso. Il talento c'è e lo mostra in Under 21, perché con la Roma a parte una manciata di minuti a Cremona, non si vedeva dal derby, quando si andava ancora in spiaggia. Di norma è una mezzala da centrocampo a tre, ma siccome con Gasperini si gioca a due, è stato aperto il dibattito per mesi: lo considera centrale o mezzapunta? Quando hanno chiesto a Gasperini perché Pisilli non gioca mai, ha risposto che davanti ha gente che sta facendo bene, indicando Cristante, Koné ed El Aynaoui. Quindi al momento lo considera mediano. Che potrà avere spazio con la partenza del marocchino a dicembre. Ma la Roma a prescindere ha bisogno di un altro centrocampista. E Pisilli non essere così centrale nel progetto Gasperini, potrebbe diventare pedina di scambio a gennaio.

Le presenze in campo di Pellegrini dimostrano che con Gasperini, se ci si applica, chiunque può avere la sua opportunità. Rientrerà anche nel giro dei mediani in concomitanza della Coppa d'Africa? Soulé sta provando in questi schemi a consacrarsi. El Shaarawy, a piccole dosi da calciatore intelligente, è entrato presto nella lunghezza d'onda indicata dall'allenatore. Baldanzi, che a fine agosto era praticamente del Verona, viene utilizzato in emergenza e si applica, pure se continua a non fare né gol né assist.

E veniamo alle note più dolenti. Dovbyk, ora ai box, doveva partire in estate, ma il problema è che la dirigenza della Roma per sostituirlo aveva puntato l'unico attaccante più in difficoltà di lui in Serie A, Gimenez del Milan. L'ucraino non ingrana, e iniziamo ad arrenderci. Arrivato tra mille mille aspettative, sembra quel prodotto di grido che ordini, viene consegnato ma risulta subito fallato e ogni tentativo di manutenzione più che migliorarlo ti toglie le speranze che possa ripagare l'investimento. Bailey sembra Paperino, manco è arrivato e si è fatto male, torna dopo due mesi e a parte un paio di lampi, e un nuovo infortunio, dà la sensazione per caratteristiche di essere un anarchico che l'allenatore prova a inquadrare. Nel calcio l'anarchico può servire, sia chiaro, anche nelle squadre più inclini al regime. Ma al momento anche per problemi di condizione atletica Bailey sembra purtroppo uno capitato in campo per caso. Ferguson è arrivato tra mille speranze e poche certezze. L'involuzione degli ultimi mesi, non contando il tempo perso in infermeria, preoccupa. O forse ci si era troppo illusi dopo un paio di partite, con Bologna e Pisa, incoraggianti. La speranza è che Roma-Napoli per lui sia il fondo da cui risalire. Perché non vorremmo con lui tornare a cavalcare vecchi teoremi anni novanta, sui calciatori britannici e irlandesi che non si adattano agli schemi e alla vita del calcio italiano.

In the box - @augustociardi75