In The Box 16/08/2024 12:13
Responsabilità, gioco delle parti, procuratori e parenti
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - La fidanzata di Lamela, il procuratore di Benatia (Sabatini lo definiva un menestrello), la moglie di Dzeko, la scelta di Aquilani, il padre di tizio, la volubilità di Caio. Se ieri si credeva alla versione del club, oggi non ci si può sorprendere se lo stesso club (ma con protagonisti diversi in ogni ruolo, dalla dirigenza agli uffici di comunicazione) assume atteggiamenti simili a quelli del passato. Perché i club, dalla notte dei tempi, quando vendono calciatori amati se non addirittura idolatrati, tendono a spostare il mirino sui calciatori stessi o verso i loro sodali. Idem i calciatori, che sanno essere bravi a scaricare sul club la responsabilità della decisione finale. Se la vicenda Dybala, una telenovela dai mille risvolti concentrata in una manciata di giorni, si chiudesse con la partenza, sarebbe più legittimato a esprimere malumore nei confronti della parte venditrice chi ha sempre ricondotto al club la responsabilità di una dolorosa cessione. La Roma anche oggi smentisce offerte, e in particolare in questi minuti smentisce l'offerta da 18 milioni di euro, cifra fatta circolare con ostentazione il giorno di ferragosto da chi dà per scontata la partenza dell'argentino. Verità o gioco delle parti? Chi vuole, interpreti. Nessuno in questo caso può insegnarci nulla.
Nella primavera del 2021, sostenendo la concreta ipotesi Mourinho alla Roma, fui travolto da una serie infinita di insulti e sberleffi. Perché la Roma smentiva in modo perentorio. E praticamente tutti le andavano dietro. Figuriamoci se ora posso pendere dalle quelle labbra. E mi scuso per l'aneddoto raccontato in prima persona, detesto farlo, ma rendeva bene l'idea. Si invoca una dichiarazione pubblica del club laddove fino a otto mesi c'era chi esultava per il silenzio dei vertici societari, in modo particolare per il silenzio colpevole, inammissibile, post Budapest. Verrebbe facile pensare che a un club che non parla dopo avere subito il furto del secolo, è inutile chiedere successivamente interventi dialettici su altri fronti. Ma all'epoca a molti piaceva assai quel sistema comunicativo. Non meno lacunoso di oggi. Anche perché la discrezione è la stessa di sempre, semmai sono cambiati alcuni protagonisti dietro le scrivanie. La Roma smentisce accordi e offerte ricevute, Dybala posta foto degli allenamenti. Pubblicamente nessuno si è esposto, e come al solito attorno alla questione oggi chiunque è legittimato a emettere sentenze più che a esprimere opinioni, condite da aneddoti e retroscena. Oggi chiunque sa tutto. Dal super esperto di mercato all'improvvisato in cerca di gloria. Laddove c'è un vuoto, comunicativo o di potere, si sgomita per riempirlo e per assumere posizione. Come quando placatasi la furia della natura, ma ancora in pieno caos urbano, vengono assaltati supermercati e centri commerciali per fare razzia di televisori e barattoli di burro di arachidi.
In the box - @augustociardi75