In The Box 02/08/2024 18:35
La presentazione di Ghisolfi
LR24 (AUGUSTO CIARDI) – Ha fatto snervare in venti giorni la Juventus, l'Atletico Madrid e il Girona, che fa parte della stessa galassia del City. Florent Ghisolfi è arrivato in punta di piedi nella terra dove vengono idolatrati i dirigenti. Perché Ghisolfi non ha mire mitomani espansionistiche, essendo stato ingaggiato per lavorare e non per decantare i suoi metodi o lasciare in eredità frasi roboanti da tramandare tramite articoli di giornali o apologie radiotelevisive. Due mesi scarsi di lavoro. Quando il direttore sportivo ha chiuso per Le Fée, ci si dava di gomito per ridere di gusto lanciando insinuazioni sul suo modo di operare. "23 milioni per uno che ha fallito al Rennes" se non addirittura "ma chi cazzo è", oppure "conosce solo calciatori mediocri francesi, dateci un italiano, meglio se amico".
Erano le settimane in cui gli spacciatori di negatività davano fiato alle trombe. Sono gli stessi che ora tentano bruschi e sgamatissimi cambi di direzione, perché hai visto mai che sti scemi non sono scemi e stanno mettendo in piedi una bella squadra? Se passa un carro, saliamo anche noi, fosse quello buono non rimaniamo a piedi, nonostante abbiamo fatto terrorismo mediatico per due mesi.
Scaldati i motori, ecco Soule. Eccolo il metodo Ghisolfi. Convinco agente e calciatore, ottengo l'ok dalla proprietà per la disponibilità economica, posso contare sul supporto del CEO Lina Souloukou (evviva gli antipatici del calcio, gli amici di tutti spesso perdono valore a causa dello sperpero di disponibilità piaciona), vado a trattare coi club detentori dei cartellini, tirando sul prezzo fino alla fine, e finora non ho sbagliato un colpo.
Anche se la Juventus per Soule chiedeva inizialmente 35 milioni, pure se il Girona era già d'accordo con l'Atletico Madrid. E infatti, ecco Artem Dovbyk, appena ufficializzato. Il miglior biglietto da visita per il direttore sportivo francese, quello vittima della bieca cojonella, quello che non si presenta in conferenza stampa. Perché il calcio non è talk show. Il calcio per essere giocato al meglio necessita di persone che antepongono il lavoro alle forme di accrescimento dell'ego e alle pubbliche relazioni. Il lavoro da fare è ancora tanto. Ma il mattino fa presagire che sarà una bella giornata.
In the box - @augustociardi75