In The Box 05/01/2024 12:41
"I'm José Mourinho". "I'm Dan Friedkin"
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Primavera-inverno 2021-2024. Non è moda. Non parliamo di sfilate. È tempo che passa. Somme che si tirano, per ora sulla direzione sportiva. E poi decisioni che si devono prendere. Tre anni fa, Mourinho fu ingaggiato perché se si palesa la possibilità di prendere un allenatore di tale portata, quantomeno per qualche giorno devi sottrarre ore al sonno per valutarla. E così è stato. Se poi decidi di ingaggiarlo, non essendo tu sprovveduto, sai bene chi sposerai, e andrai avanti assieme a lui come ha fatto la proprietà, in ricchezza e povertà (leggi vincoli UEFA), in salute e malattia. Finché scadenza non vi separi.
Non è vero che, pur di soddisfare Mourinho, Friedkin si sia svenato per prendere Dybala, Lukaku e Wijnaldum. Sapete perché? Per il motivo che ha indotto la proprietà a prendere quella tipologia di allenatore. Arriviamo al dunque. Perché se da una parte c'è "l'm Jose Mourinho, e ho detto sì alla Roma", dall'altra c'è "I'm Dan Friedkin", che ha scelto Mourinho anche perché sapeva che in quel momento la società non era strutturata per fare altrimenti. Per iniziare un progetto caratterizzato da scouting e valorizzazione di calciatori da scoprire, lanciare, consolidare ed eventualmente rivendere. Un progetto che all'epoca, nel 2021, non poteva essere affidato a un allenatore emergente, perché un allenatore emergente ha bisogno di tempo, e durante quel tempo deve essere bravo il club ad accompagnarlo, supportarlo e a difenderlo nei giorni di burrasca.
Ricordate quando gli altri americani puntarono su Luis Enrique? L'idea non era sbagliata. Folle fu scegliere lo spagnolo in quel momento storico, quando c'era il solo Sabatini a cantare e a portare la croce, perché Baldini si era riscoperto filosofo distante dalle umane peripezie della gente comune, e gli altri dirigenti all'epoca, digiuni di esperienza come poi avrebbero maturato, c'entravano col calcio come un calciatore c'entra con l'astrofisica.
Quindi, Mourinho. Che non ha bisogno della balia. "I'm Dan Friedkin" e scelgo Mourinho per tre anni, durante i quali avremo tempo per strutturarci, per emanciparsi, per non dipendere totalmente da un allenatore che è fulmine e parafulmine. È il 2021, abbiamo tre anni per avere dimestichezza del mezzo che stiamo guidando. Oggi siamo all'alba del 2024. Legittimo, da parte del proprietario, tirare le somme. Mourinho è in scadenza, Tiago Pinto, capo dell'area tecnica, ha già salutato. A che punto siamo? Probabilmente in ritardo sul processo di emancipazione.
Abbiamo acquisito esperienza ma non forse non siamo ancora pronti. Vagliamo nomi di direttori sportivi, mentre di allenatori ne parlano tutti, ma forse non è ancora il momento di recidere il cordone che ci lega a Mourinho. Perché senza di lui, che si dichiara disponibile a risposarci nonostante le ristrettezze imposte da Nyon, dovremmo cimentarci in un tipo di mercato e di gestione della res tecnica che per ragioni finanziarie e di competenze forse ancora non ci appartiene. Quindi, ribaltando le stolte convinzioni che circolavano fino a poche settimane fa, per il momento lascia Pinto e non Mourinho. Che sarà pure fulmine, ma può ancora essere un fucking parafulmine. Perché io che sono Dan Friedkin mi rendo conto che siamo in ritardo sulla tabella di marcia.
In the box - @augustociardi75