In The Box 03/07/2023 17:28
Leeds e Frattesi, per non far scuocere il riso
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Stilare un calendario di mercato relativo a un club comporta molto spesso una conseguente figuraccia per chi mette insieme i pezzi del calendario stesso. E così abbiamo messo le mani avanti per questo nuovo #inthebox. Fatta questa speciosa premessa, proviamo a ordinare le idee e le tempistiche legate al mercato della Roma. Dopo la celebrazione di giugno, che ha visto Tiago Pinto fare incetta di coppe, dal premio della critica al trofeo di venditore del mese fino all'attestato di mago delle plusvalenze (inutile perdere tempo con chi vuole gettare fango e fumo sulle plusvalenze della Roma, sperando che la silenziosa Roma, laddove individuasse calunnie e diffamazione, passasse dal mutismo all'azione, eventualmente legale), arriva il momento del riempimento delle caselle vuote nello schedario dei titolari.
Questa settimana sarà cosa buona controllare i voli utili per trasferire calciatori da Leeds a Roma. Llorente conosce la strada, farà da Cicerone a Kristensen. Saranno loro il quinto (futuro quarto) difensore centrale e il terzo (futuro secondo) laterale destro. Operazioni in dirittura di arrivo. Poi bisognerà incassare. Salvo colpo di spugna su Frattesi, ma andiamo per gradi. Perché i due quasi ex frequentatori di Elland Road, prenderanno il posto di Ibanez e di Karsdorp. Verrebbe da scrivere "dovrebbero prendere il posto" perché un conto è piazzare più che bene i giovani individuati nel vivaio e lanciati in orbita da Mourinho, anche con l'ausilio di validi e collaborativi intermediari, tipo l'agente di Tahirovic, che ha ricoperto un ruolo da protagonista nell'operazione con l'Ajax, tutt'altro affare è dismettere asset caduti in disgrazia o giunti per varie vicissitudini al capolinea.
Per Ibanez a oggi c'è stato qualche sondaggio. A marzo parlammo di Atletico Madrid, a cui piace sempre, ma senza fretta, e soprattutto, finora, senza offerte civetta presentate quantomeno per rompere il ghiaccio. Inutile fare comparazioni tipo "se Kiwior a gennaio è stato pagato 25 milioni, Roger ne vale almeno 40". In Premier League, perché è lì che la Roma vorrebbe piazzarlo, comandano i club locali. Perché? Perché hanno soldi, tanti, e sanno che chi vende o ha bisogno di fare cassa per foraggiare le entrate o non può più permettersi certi ingaggi. La Roma deve foraggiarsi gli acquisti attraverso le cessioni. Salvo asterisco, e ci stiamo per arrivare. Proporre Ibanez a Tottenham, Newcastle, Brighton et similia non porta in automatico i soldi che la Roma legittimamente chiede, almeno 30 milioni di euro. Per Karsdorp serve un amatore, non facile da piazzare, sia per il rendimento e il rapporto tremendo che ha avuto con la Roma e con il calcio negli ultimi otto mesi, sia per lo stipendio. Ammortata negli anni praticamente del tutto la spesa per il suo cartellino, al club basterebbe liberarsi del suo ingaggio.
Quindi? Quindi Llorente e Kristensen, questione di giorni. Poi le smanie da aggiornamento delle pagine di calciomercato e lo stalking sui social a espertoni certificati, insider anonimi e mitomani che si spacciano per guru delle trattative, si possono indirizzare soltanto sul centrocampista del Sassuolo, ossia il grande asterisco che può scompaginare la prima metà di luglio. Perché a oggi la Roma ha intenzione, chiusa la doppia operazione con il Leeds, di prendere in prestito l'attaccante e, nelle idee del club, acquistare il cartellino del mediano. In teoria, servirebbero pazienza e tempo. Il giorno del raduno, o giù di lì, ai volti nuovi già mandati a memoria di Aouar e Ndicka, seguiranno quelli di Llorente e Kristensen. Per la mediana ci sarebbero le opzioni a costo zero di cartellino.
Le preferenze le conosciamo: Kamada, perché Mourinho avrebbe lo stimolo enorme di trasformarlo in un numero 8; Sabitzer, per potenziale mai del tutto espresso al Bayern e al Manchester United (circolano cifre gonfiate circa il suo stipendio, che in realtà è molto più basso); poi chi al momento è irraggiungibile per ragioni di varia natura (leggasi prezzo del cartellino o rapporti di mercato fra club), ossia Koopmeiners e De Paul. Più la scommessa del desaparecido van de Beek. C'è poi chi offre Fred, che non convince, chi fa tentativi per Renato Sanches, che convince più il general manager che l'allenatore.
E poi c'è Frattesi. La Roma non va oltre 30? Bastano e avanzano. Nelle ultime ore il rapporto super ultra mega consolidato fra Tiago Pinto e Carnevali non si è interrotto. Anzi. A oggi in Italia è forse la più solida sinergia di mercato. Alla Roma farebbe comodo, qualora non lo prendesse, che andasse all'Inter. Che però ha parecchi problemi ancora da risolvere. Questione di percentuali da incassare. Ma farebbe comodo anche il suo ritorno nella capitale. Oltre ai faccioni nuovi già mandati a memoria, dietro l'asterisco può celarsi il viso del centrocampista del Sassuolo, per cui vanno messe in preventivo accelerazioni. Perché, oltre a Carnevali e a Tiago Pinto, arriva il momento di rendere conto al calciatore e al suo rappresentante, Riso, per porre fine alla telenovela sulla trattativa più mediatica di sempre. A loro la Roma va più che bene. A Mourinho il giocatore piace, a Pinto piace ancora di più. La sinergia con Carnevali può comportare un colpo di spugna per scompaginare il calendario del mercato giallorosso. Che altrimenti rimarrebbe super lineare.
Perché poi ci sono gli attaccanti, fra cui prenderne uno, possibilmente senza spendere soldi per il cartellino. C'è Scamacca, che a Roma verrebbe domattina, ma il West Ham non ha fretta; c'è Morata, che ha persino il parere positivo della moglie, che a Roma verrebbe ancora prima di Scamacca; più Icardi, ma per lui scomodiamo una parola inflazionata, suggestione. Perché oltre a inquadrarlo mentalmente, bisognerebbe collocarlo tatticamente. Siete pronti ad armatevi di santa pazienza tenendo però l'alert attivo per Frattesi? Il mood fra Trigoria, Setúbal e Londra è esattamente questo.
In the box - @augustociardi75