In The Box 13/03/2023 12:19

L'appuntamento e la matita blu

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LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Senza il doppio suicidio con la Cremonese e senza alcuni gravi blackout pre Mondiale, la sconfitta col sarebbe stata catalogata come il classico buco nero inaspettato in cui tutti possono cadere un paio di volte a stagione. Il problema sono sempre i gap mentali evidenziati in altre circostanze, l'ultima volta tre partite fa allo Zini? Fortuna che chi corre per la non sta messo tanto meglio.

L' che ha perso quasi una partita su tre, la Lazio che alterna momenti epici ad altri di apatia cronica e deleteria, il Milan che nel 2023 fa i conti con una crisi di identità mentre in Europa mostra un lato che non presentava da quasi venti anni, e l'Atalanta che risultati alla mano è in caduta libera. Inizia una settimana per cuori forti. Un ritorno in coppa da saper gestire e poi il derby che può valere il sorpasso, lo stallo, o la depressione calcistica. Da un lato l'ottimismo legato al fatto che la Roma quest'anno ha saputo bene interpretare tutti i big match a prescindere dal risultato finale. Togliendo le sfide col , perse tenendo bene il campo, il bilancio parla di un equilibrio perfetto. Due vittorie con e , due pareggi con e Milan, due sconfitte con Lazio e Atalanta. Subendo soltanto dal Milan più di un gol nella singola partita. Non demeritando nel derby di andata, pur senza tirare mai in porta, e nemmeno a settembre contro Gasperini, quando si contarono buone occasioni quantomeno per pareggiare. Buona garanzia per una tenuta mentale all'altezza, sia per passare ai quarti di Europa League, sia per fare risultato contro Sarri.

Perché il problema della Roma risiede in provincia. A Udine, a , a Lecce, contro squadre che per paradosso hanno creato più pericoli delle storiche big della Serie A. Quattro gol dal . La grande anomalia. Quattro gol la Roma li aveva subiti in casa nelle ultime nove partite. Dal Lecce, il 9 ottobre, dal , dalla Lazio e dal Torino. Poi la porta di Rui Patricio era rimasta immacolata all'Olimpico fino a ieri pomeriggio, chiusa a doppia mandata con , , Empoli, Verona e . Ma l'anomalia non attenua l'amarezza. Proprio perché la Roma è legittimamente iscritta al campionato dei rimpianti. Quelli che sono incubi pure per le milanesi, la Lazio e l'Atalanta. Capaci esse stesse di grandi imprese e di scivoloni fantozziani. Ciò significa che si stia ancora a tre punti dal secondo posto, chance che in altri tempi sarebbe stata un miraggio.

Mourinho è solito attuare una schietta e spesso spietata selezione naturale. Al netto del VAR monco, che impedisce a Fabbri di vedere la frazione di secondo precedente al calcio di Kumbulla a Berardi, è inammissibile che un calciatore commetta a quei livelli un errore simile. Proprio Kumbulla al quale era stata data l'ennesima possibilità di riabilitazione che appena tre giorni prima aveva sfruttato al meglio segnando alla Sociedad. La reazione che ha causato l'espulsione, potrebbe costargli caro da qua a fine stagione. La squadra scelta per il match non era sbagliata, ma ha fatto discutere, perché alle assenze di Pellegrini, Cristante e Belotti (che comunque titolare non è) si sono aggiunte le esclusioni iniziali di Mancini e Dybala. Ma in campo al loro posto c'erano Kumbulla e Wijnaldum, non due sbarbati delle giovanili, e, con l'olandese avanzato, ha trovato spazio in mediana Bove, spesso invocato dalla piazza.

Roma nettamente più forte del ma troppo più compassata. Roma che, non è la prima volta, se da una partita all'altra cambia più di tre-quattro titolari, appare a tratti spaesata, come se faticasse a prendersi le misure a match in corso. Il solito calo di tensione dopo un paio di grandi vittorie? Bisogna pregare che le cause della sconfitta non vadano ricercate nel problema di mentalità evidenziato a Cremona proprio da Mourinho. Perché quella spiegazione perentoria e azzeccata del tecnico era indirizzata non soltanto a chi gli aveva fatto la domanda in tv e in conferenza stampa o ai tifosi. Era soprattutto diretta, pubblicamente, ai suoi calciatori. E se il tuo professore ti evidenzia con la matita blu un errore che devi imparare a eliminare, qualora pochi giorni dopo fosse reiterato e riproposto, sarebbe di una gravità inaudita. Mourinho ha capito che il compito più duro per lui è guarire una patologia genetica. Qualora rimanesse, e nelle prossime settimane ci sarà finalmente l'auspicato incontro con la proprietà, questa condizione mentale tipica di questa piazza, sarà all'ordine del giorno. Perché al completamento del processo di crescita della squadra, manca ancora quello step che pure per l'allenatore più vincente che ci sia non è così semplice da compiere.

In the box - @augustociardi75