In The Box 19/12/2022 13:03
L1OS, Edwige Fenech, Dybala e Guns N'Roses
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Mentre ci si azzuffava sui social per postare le statistiche più fighe su Messi e poi su Di Maria, scandagliando fra i numeri più ininfluenti per descrivere carriere e calciatori, ci si dimenticava di Mbappe che decideva di riaprire e rendere Argentina-Francia una delle cose più belle che il calcio abbia mai mostrato agli appassionati. Con il lieto fine che quasi tutti volevano, il finale forse più banale ma anche per certi versi il più giusto e quello maggiormente meritato da un dio del calcio come Lionel Messi. Nessuno lo meritava più di lui. E ora almeno si potrà litigare con più argomenti su chi è più forte tra lui e Maradona. Auguri a chi avrà voglia di infilarsi nella disputa. L'Argentina, senza strafare fino a ieri, ha giocato, fino al due a uno e poi per gran parte dei supplementari, una gran bella partita. Senza proporre schemi e moduli particolarmente innovativi, così apriamo e chiudiamo pure l'oramai inevitabile lotta fra il bene e il male, giochisti contro risultatisti: Scaloni (bravissimo nel riproporre Di Maria ma a sinistra, per un'ora di gran calcio dello juventino come non si vedeva da mesi) e Deschamps non appartengono alla categoria dei tecnici mainstream, non piacciono alla gente che piace, ma sono indiscutibilmente bravi.
Nell'Argentina ha collezionato una manciata di minuti Dybala, felice giustamente come un bambino. Ha vinto la coppa del mondo, ha segnato un rigore della serie finale, è giusto che se la goda. E nel piccolo regala una punta di orgoglio alla Roma e ai suoi tifosi. Che non vedono l'ora di vederlo in campo, da gennaio, dopo la giusta sbornia che vivrà per giorni e giorni in patria. E adesso? Fra inutili amichevoli e spesso altrettanti inutili rumori di mercato, si sta scollinando. Quaranta giorni fa mettevamo come musica di sottofondo delle nostre giornate November rain dei Guns perché allagavamo le valli di lacrime pensando alla Roma che aveva perso il derby e pareggiato, male (male, male da morire) con Sassuolo e Torino, e con il campionato si fermava quasi due mesi. Che stanno per scadere.
Tutto passa, nonostante le partite col Cadice e quelle in Giappone giocate con la maglia che sembrava quella della Spagna in un mondiale di tanti anni fa. Conto alla rovescia per rovesciare i conti e riscriverli. La Roma dovrà cambiare marcia. Inutile controllare il tabellino dei match col Casa Pia o cercare di interpretare le parole del procuratore di Zaniolo sugli appuntamenti per il rinnovo. Nella testa c'è quel trittico di partite da incubo prima della sosta. Che dovranno essere cancellate dai complicati match con Bologna, Milan e Fiorentina a inizio gennaio. Ancora un paio di giorni per farsi due risate coi meme su Messi che alza la coppa con la vestaglietta trasparente tipo Fenech nei film con Lino Banfi, qualche giorno per salutare Natale e capodanno. Poi scopriremo se c'è vita su Marte. Pardon, a Trigoria.
In the box - @augustociardi