In The Box 14/02/2022 14:17
Mihajlovic, Ceppitelli, Mandragora e Traorè
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Un insopportabile anonimato. Un campionato che dopo la vittoria a Empoli prima della sosta è finito a febbraio. Due pareggi anonimi. Due prestazioni anonime. Due partite senza anima, senza idee, senza lampi di qualità, senza accorgimenti utili in corsa, se non per creare volume nell'area avversaria negli ultimi minuti.
Ci sono giocatori non all'altezza. Certo. Ma la classifica della Roma non si può giustificare con il livello di alcuni o di molti singoli. Se il calcio si gioca anche coi conti in banca, col monte ingaggi, la Roma non può mollare gli ormeggi a tre mesi dalla fine della Serie A giustificandosi con il livello basso della squadra. Ha il dovere di stare a ridosso delle prime quattro, deve avere l'ambizione di dare la sensazione quantomeno di essere all'altezza di un ruolo che le è sfuggito troppo presto.
Anche quest'anno la Roma si è iscritta al campionato delle parole. Fuori dal campo. Alimentate dai risultati scadenti. Per quattro giorni la vera partita, per molti, era quella della conferenza stampa di Mourinho: sputtanerà Zazzaroni? Assurdo. Ancora una volta le partite passano in secondo piano. Ancora una volta mentre le altre inseguono un obiettivo di classifica, la Roma si ritrova a girarsi i pollici in attesa della coppa europea (come lo scorso anno), e del prossimo, ennesimo mercato estivo. Inaccettabile, leggendo monte ingaggi dei calciatori e dell'allenatore.
Se hai due figli, uno portato all'eccellenza, l'altro di intelligenza e capacità "normali", se tornano a casa con un voto basso, tenderai a essere molto più severo con il primo. Ecco. Con tutto il rispetto per i vari Fonseca e Di Francesco, è lecito e fisiologico aspettarsi molto di più da Mourinho. Proprio perché lui è nettamente superiore alla media. Non può essere tutto riconducibile all'incapacità di crossare di Karsdorp e Viña, all'inesistente filtro del centrocampo o all'assenza di un regista.
Preso atto delle carenza strutturali, ci si deve rielaborare per sfruttare quelle qualità che oggi non si vedono neanche al microscopio. Perché per smettere di avere ambizioni in campionato a febbraio, per arrivare settimi in Serie A, forse bastano Mihajlovic in panchina, Ceppitelli in difesa, Mandragora in mediana e Traore a ridosso delle punte. La Roma di Mourinho, di Smalling e Mancini, di Pellegrini e Zaniolo, e dei loro emolumenti, ha l'obbligo di giocare un campionato diverso.
In the box - @augustociardi75