In The Box 29/09/2021 14:04

Faq e non fuck

Mourinho in the box

LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Giochiamo a fare gli allenatori. Proviamo a dare una risposta ai perché, onde evitare al primo problema di emettere sentenze. Più FAQ, meno FUCK, perché spesso la soluzione non sta nell'imprecazione.

Perché a centrocampo c'è poca rotazione?
Perché sin dall'inizio è parso chiaro che il nuovo allenatore volesse puntare su un mediano di esperienza internazionale, solido, geometrico, in grado di dettare i tempi di gioco senza troppi fronzoli, di posizione. Cristante, oggi titolare inamovibile, nei piani originali doveva essere il jolly di lusso. Diawara? Alcune delle caratteristiche elencate le avrebbe, però finora in carriera è mancato alla voce profondità. Ha senso della posizione, ma non ha fatto il salto di qualità, non a caso avrebbe dato una piccola svolta al mercato della Roma se avesse accettato i Wolves. Da quasi due anni non è centrale nel progetto tecnico della Roma. Perché dovrebbe esserlo ora?

Perché è sparito Villar?
Dalla Roma sono spariti gli appartenenti alla lista B, che man mano sono andati (quasi) tutti via. Fra questi, anche un mediano col curriculum non indifferente, Nzonzi. Villar non è mai sparito, ma dovrebbe rendersi più appariscente quando arrivano sollecitazioni nei pochi giorni in cui ci si allena. Non che manchi di impegno, sia chiaro. Ma forse sta facendo fatica ad accettare il ruolo di alternativa tattica della Roma, quel ruolo per il quale devi essere molto convincente nei giorni che precedono le partite. Fase di crescita, già negli ultimi mesi di Fonseca era calato. Forse ora dovrebbe calarsi nei panni di chi a ventiquattro anni, dopo un solo biennio scarso di Serie A, proveniente dalla B spagnola, capisce che da uno a cento deve dimostrare ancora centouno. Sapendo di avere i mezzi per poterlo fare.

Perché insistere col pure in emergenza?
Perché la risposta sta nella domanda. La Roma nel derby è andata in apnea pur dovendo fare a meno di un solo calciatore, Pellegrini, il migliore di inizio stagione. Perché quantità non sempre fa rima con qualità, perché a centrocampo non è automatico aggiungere elementi se un allenatore non li reputa funzionali in un determinato momento della stagione. Quindi, se manca un centrocampista offensivo, si prova a sfruttare la qualità di calciatori ancora più di attacco, dai quali però non è automatico ottenere una fase difensiva adeguata. E infatti e Mkhitaryan troppo spesso nel derby hanno lasciato la mediana in inferiorità numerica.

Perché la difesa è tornata così vulnerabile?
Perché in squadra puoi avere anche Claudio Gentile, Vierchowod, Baresi e Maldini, se viene meno l'equilibrio vanno in crisi anche loro. E la Roma in difesa non ha i fuoriclasse appena citati.

Perché Abraham non viene servito a sufficienza?
Perché è uno degli aspetti da migliorare. La Roma ha speso tanti soldi per un centravanti che fa intendere di saper fare la differenza. Tre gol stagionali, assist, rigori procurati. Personalità spiccata. Va sfruttato di più. Non a caso sbraccia quando si smarca, a volte smania. Perché sa di essere una soluzione di alto livello. C'è da lavorare anche perché a sostegno c'è gente che ha confidenza con la porta avversaria. Zaniolo, Pellegrini, Mkhitaryan e in parte sanno dare il pallone vincente, ma come primo istinto cercano il tiro. Questione di sintonia, da affinare.

Perché da qualche settimana si torna a concedere decine di minuti agli avversari al punto che col Verona e con la Lazio poi si sono dovute tentare rincorse affannose e con Udinese e si è rischiato di non vincere?
Perché il lavoro da completare è tanto, e quello delle sparizioni nel corso dei novanta minuti è un male atavico della
Roma. I difetti non si cancellano con una spugna. Però la Roma anche nelle partite di magra è rimasta aggrappata al risultato. Magra consolazione? Forse, ma forse è anche un piccolo passo a cui farne seguire altri mille per cancellare i regali offerti alle rivali.

Capitolo terzini: l'unico problema è l'assenza parziale di alternative?
Non solo. C'è da lavorare sul ripiegamento. Come logica prevede, a turno Karsdorp e Viña accompagnano l'azione. Non disponendo di una qualità tecnica eccelsa, salire sulla linea degli attaccanti comporta il rischio di lasciare sguarnite le fasce in caso di ripartenza avversaria, spesso finora avviata da errori in palleggio e appoggio dei suddetti esterni di difesa, o di errori di scelta su cross, cambi di gioco e fraseggio. In attesa di perfezionare intesa e affinità, urge maggiore copertura e sacrificio di chi copre loro le spalle quando si lanciano lungo le fasce.

In the box - @augustociardi