In The Box 21/04/2021 14:34
L'essenza e l'incoerenza
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - La Roma negli ultimi anni ha commesso tanti errori, ma eticamente non ha sbagliato un colpo. Isolando alcune esternazioni di Pallotta, il tifoso non è mai stato messo in secondo piano ed è sempre stato rispettato. Il riferimento non è alla volatilità delle questioni tecniche, che possono riguardare la gestione delle bandiere o la compravendita dei calciatori, ma alle scelte, alle decisioni e alle prese di posizione. A volte sconvenienti. Ma che hanno inorgoglito chi nella Roma vede un ideale, un valore.
La Roma che ha giocato tutte le carte per l'abbattimento delle barriere in Curva Sud, quando l'Olimpico nell'immaginario collettivo, anche istituzionale, era un ritrovo di bande armate, sedendo al tavolo delle negoziazioni coi dirigenti delle forze dell'ordine per alzare la voce. La Roma che ha sposato mille iniziative solidali sul territorio locale. La Roma che, ben prima che fosse abortita la Superlega, è stata tra i primi club italiani a specificare che fosse quanto di più distante dagli intendimenti del club giallorosso. Ma come? La squadra che rischia di rimanere fuori dalle coppe nella prossima stagione si precludeva la possibilità di giocare un campionato internazionale da nababbi per nababbi, per il quale le basterebbe indossare una giacca blu d'ordinanza per essere accettata nel salotto vip ma tutt'altro che chic, degli scissionisti continentali? Esatto, la Roma non è interessata, grazie. Consapevole di rinunciare a una quota parte (minore) di introiti che di questi tempi farebbero comodo assai. No grazie, mentre magari altri club facevano intendere che si sarebbero negati, ma non si esponevano ufficialmente: hai visto mai che sarebbe arrivata una telefonata di Florentino Perez? Già, la European Superleague, nata morta.
Il calcio chiamato da un futuro plastificato per soccorrere un presente economicamente devastato, non soltanto dagli effetti del Covid ma anche, se non soprattutto, dagli sfregi manageriali di club che ben prima della pandemia avevano sperperato senza lungimiranza gli utili fino al punto da subire in modo soffocante le uscite. Debiti, bilanci tragici. L'apocalisse. Raccontata in modo pessimo dai grandi organi di informazione. Che domenica pomeriggio si sono accorti almeno con dieci anni di ritardo che il calcio italiano (e quello internazionale) è sull'orlo del fallimento. Quegli organi di informazione che hanno bellamente ignorato conti in rosso, ricircolo di soldi fittizi generati dal maquillage delle plusvalenze, aumenti ingiustificati di ingaggi per calciatori di ogni età, formule di prestiti e riacquisto che in altri ambiti professionali sarebbero inammissibili.
Mass media di grossi gruppi editoriali che a fronte di becere litigate da riunione condominiale hanno continuato a elogiare un movimento al collasso definito, sotto lockdown, una delle più grandi e virtuose aziende nazionali, di quelle che trainano il Paese dando da mangiare a milioni di italiani. Cazzate. Ma c'era da spalleggiare il calcio italiano che con l'acqua alla gola aveva la necessità di tornare in campo e chiedeva in modo sguaiato e inopportuno di usufruire di privilegi che nessuno poteva permettersi di avere.
Questo calcio, che a molti già procurava nausea e disgusto, è stato in questi giorni difeso da coloro che lo hanno massacrato, anche nelle sedi istituzionali. Sempre col supporto di chi fino a domenica mattina parlava e scriveva di Grandeur, di operazioni di mercato da centinaia di milioni di euro e di rinnovi contrattuali abnormi. Un voltafaccia pupulistico atto a sbattere i nuovi lupi cattivi in prima pagina. I nemici, che ora battono in ritirata, identificabili in Agnelli e Florentino, Suning e Glazer. Certo, sacrosanto. Ma chissà se serviranno altri dieci anni per capire che altri veri grandi nemici del calcio sono tra coloro che oggi si atteggiano a eroi del popolo e difensori di un sistema che tutti insieme hanno raso al suolo. La Roma non ha meno debiti di altri, in proporzione. Ma ancora una volta ha dimostrato di essere diversa, non smarrendo la sua essenza.
In the box - @augustociardi75