In The Box 02/01/2021 15:45

Anno nuovo, profilo nuovo

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LR24 (AUGUSTO CIARDI)  - Poche ore e prende il via l'anno solare della Serie A, che ai tifosi della Roma, da anni, fa lo stesso effetto degli esami di maturità: pure se ci arrivi preparato hai paura che l'emozione ti paralizzi davanti alla commissione che ti giudicherà. Dal 2003-04 in poi, quando la Roma di Capello cedette il passo al Milan di , ogni anno c'è il terrore che gennaio vanifichi quanto di buono fatto prima delle feste. Dando il via a una stagione parallela, quella della ricerca delle cause della sparizione della Roma. Dai viaggi all'estero per capodanno alla scarsa professionalità degli atleti in vacanza, dall'immaturità del gruppo alla poca forza societaria nel tenere le briglie, passando per la sessione invernale di calciomercato. Mentre gli altri giocavano e facevano punti, a Roma si aprivano i processi. Una specie di mondo parallelo su cui ci si è trasferiti anche un anno fa, quando nel bimestre ante Covid si buttò nell'indifferenziata quanto di buono (ottimo) mostrato fino all'ultima giornata prima di Natale. Nel 2021 più che mai i dettagli saranno fondamentali.

È un campionato strano, fa effetto vedere il Milan lanciatissimo, con merito, dopo anni di anonimato; l' bocciata senza appello in Europa  ha messo la marcia giusta in Italia. E se gli alti e bassi di Atalanta e Lazio erano prevedibili, fanno notizia le difficoltà della , per quanto le avvisaglie di una stagione in tono minore potevano essere preventivate osservando la scelta dell'allenatore e l'assortimento discutibile del centrocampo. Deludente finora pure il , che molto più della Roma sta soffrendo gli scontri diretti. Poi c'è il , che sta andando oltre le proprie possibilità: reggerà? Un assembramento d'alta classifica, che lascia chance (quasi) a tutti per lo scudetto e annuncia bagarre per la distribuzione dei posti in .

La sensazione è che potrebbe non bastare avere una rosa più o meno completa e una collaudata identità tattica. Gli interessi in ballo sono enormi. Non solo sportivi. Nel calcio che patisce la crisi economica causata dalla pandemia ma anche dalla malagestione contabile, piazzarsi fra le prime quattro salva la vita. Quattro posti per cui si battono le due milanesi, la Roma, la , il , e forse l'Atalanta, la Lazio e il . Quattro poltrone per otto. Una roulette russa.

Quanto sposta il calciomercato? Poco, considerando il piagnisteo dei club che prima che agli organici devono guardare al bilancio. Roma e si litigano un ragazzino americano, l' cerca rinforzi nella terza età calcistica, il Milan continua a votarsi alla politica dei giovani e cerca sbarbati in Francia, il prima di tutto pensa a piazzare gli esuberi, in molti sognano Papu Gomez ed . Fateci caso, a dicembre i titoloni sulle trattative si sono contati quasi sulle dita di una mano, nulla rispetto agli anni scorsi.

La cura dei dettagli è vitale perché non bisogna mai dimenticare il Fattore A, ossia il Fattore Arbitri. Che a dicembre hanno fatto parlare più dei gol di Lukaku e delle giocate di Mkhitaryan. Da Roma- a -, da Maresca a La Penna, il mese nero degli arbitri ha coinvolto pure chi ha svolto bene il suo lavoro, ossia Abisso e Di Bello (direttore di gara e VAR) di Roma-Torino, mediaticamente processati e giustiziati senza aver commesso il fattaccio. E guarda caso mai fermati da chi designa gli arbitri per le partite. Mentre Guida, varista di Roma-, domani tornerà a dirigere un match dopo oltre un mese, fischiando proprio in Roma-Sampdoria, dopo uno stop in A di due turni (al pari di Maresca), entrambi fermati per un rigore netto non concesso alla Roma e per un'espulsione non comminata a Obiang per fallo evidente e pericoloso su Pellegrini. Per carità, non è giusto ricusare gli arbitri, neanche quando i precedenti sono infelici (tre sconfitte su tre negli ultimi incroci col fischietto campano, ma era la Roma in crisi della scorsa stagione), però bisognerà mantenere le antenne dritte, ed eventualmente farsi sentire se dovessero capitare nuovi episodi condizionanti. Quest'anno un punto può cambiarti la vita, un mancato rosso o un rigore negato possono spostare decine di milioni di euro.

Nel calcio italiano continua a vigere la regola del chi urla di più viene rispettato e chi fa l'elegante passa per fregnone. Nessuno auspica favori o gentili omaggi ma linearità, stesso metro di giudizio. E se vengono meno questi presupposti, bisogna farsi sentire. Evitando le mitologiche "sedi opportune", fittizi luoghi dove spesso non si ottiene mai nulla, ma nelle tv e sui social, che negli anni hanno sostituito le piazze e le manifestazioni sotto le sedi istituzionali. Tv e social dove, per esempio, i politici costruiscono le campagne elettorali. Luoghi che nel 2021 non possono essere sottovalutati, se non addirittura ignorati.

In the box - @augustociardi75