In The Box 23/11/2020 14:03
Il principio di intercambiabilità
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Otto partite di campionato, tre di Europa League. Undici partite, coinvolgimento totale dell'intera rosa. Cominciamo coi portieri. Eccezion fatta per la trasferta di Genova, il titolare in campionato è Mirante, ma Paulo Fonseca sta recuperando Pau Lopez, sempre presente in coppa, oltre al match di Marassi: lo spagnolo non sembra più essere quello spaesato problematico portiere visto in estate, il tecnico sta riuscendo a modo suo a cancellare il neo che la Roma sembrava avesse tra i pali a inizio stagione.
In difesa, l'unico mai utilizzato è Calafiori, causa Covid, che gli ha permesso di riaffacciarsi tra i convocati soltanto ieri. Per il resto, col ritrovato Smalling, i titolari in mezzo sono Mancini, out soltanto nelle tre di Europa League per squalifica, e Ibanez, fermato contro il Parma da un problema muscolare dopo averle giocate tutte in campionato. Riesumati Fazio e Juan Jesus, fino a ieri sempre presenti soltanto in coppa, poi il brasiliano è entrato nel secondo tempo contro la squadra di Liverani, ma se non fosse ai box per Covid spazio ce ne sarebbe stato anche per l'argentino. Sulle fasce, se Karsdorp c'è, parte titolare, questo è il ragionamento fatto finora da Fonseca, smentito soltanto una volta, contro il CSKA, quando è entrato nel secondo tempo. In crescita il minutaggio di Bruno Peres, anche per dare respiro a sinistra a Spinazzola; Santon, quando sta bene, viene sempre tenuto in considerazione.
A centrocampo, Cristante è una chiave tattica del mister della Roma. Terza da titolare in A sempre difesa, non partiva dall'inizio dal match col Benevento, mentre in coppa c'è sempre, ma a centrocampo. Per Fonseca è importante, che giochi in mediana, sulla terza linea o che serva per riscrivere la sceneggiatura della partita come contro il Genova, quando ha contribuito a cambiare pelle alla squadra. Veretout non può mancare, l'allenatore gli risparmia qualche minuto soltanto nel girone europeo. Pellegrini sta finalmente raggiungendo la continuità auspicata, dalla mediana alla trequarti e ritorno, dopo la prima al Bentegodi, è diventato partner di Veretout, e migliora match dopo match. Solo a Verona, invece, ha giocato titolare Diawara, sparito dai radar causa Covid ma anche perché Fonseca dava la sensazione di volerlo degradare. Villar è il gioiellino di casa da mostrare un po' alla volta. Prima stagionale da titolare in campionato dopo averle giocate tutte dall'inizio in Europa League. In attacco, la Roma sta imparando a saper vivere anche senza Dzeko, assente da tre partite per turnover in coppa e Covid nelle ultime due uscite. Inizia a funzionare bene il suo alter ego, Borja Mayoral, sul quale Fonseca aveva annunciato un lavoro di rodaggio per fargli comprendere il calcio italiano. Dietro la punta, le meraviglie di Pedro e Mkhitaryan, che tirano il fiato, a volte, in Europa. Sono loro le due stelle romaniste di inizio stagione. Carles Perez sa farsi spazio dalla trequarti campo in su. 23 calciatori impiegati in 11 partite, compreso il giovane Milanese contro il Cluj. Unico sempre out, per ora, Calafiori. Abbastanza ai margini, per ora, Diawara. Alcuni calciatori ripresi per i capelli da Fonseca, che rischiando stravolge la formazione in Europa League mantenendo comunque l'imbattibilità. La Roma intercambiabile fa leva sul coinvolgimento anche di chi non ti aspetti, Fonseca si sta specializzando in recuperi che sembravano impossibili: Pau Lopez, Karsdorp, Fazio, Juan Jesus, Bruno Peres. Chi entra, non paga dazio, perché la squadra ha un senso. In attesa del grande ritorno di Zaniolo, scommettiamo che prima o poi rivedremo anche Pastore nelle rotazioni?
In the box - @augustociardi75